Yen: perché è ancora considerata una moneta rifugio (analisti)
Gli investitori continuano a favorire lo yen come moneta rifugio, e questo nonostante il taglio delle previsioni sull’inflazione ad opera della Bank of Japan per il 2019 e soprattutto il Discorso allo Stato dell’Unione fatto dal presidente Trump.
Il tycoon non ha fornito alcun aggiornamento circa eventuali progressi dei colloqui in corso con la Cina per trovare un accordo e anzi, come scrive Vincent Mivelaz, analista di Swissquote , “sembrerebbe che le autorità Usa stiano cercando di rafforzare le loro motivazioni per arrivare all’estradizione del CFO di Huawei Meng Wanzhou introducendo leggi sanzionatorie motivate dall’ esigenza di sicurezza nazionale contro il colosso cinese delle telecomunicazioni ZTE, accusato di sospetto spionaggio”. Decisamente una notizia non positiva per gli investitori in attesa di una risoluzione rapida tra Washington e Pechino. “Probabilmente ci sono buone ragioni per non essere tranquilli” dice l’esperto che fa riferimento al discorso di ieri il Presidente degli Stati Uniti che ha lasciato chiaramente intendere come la Cina sia ormai il rivale numero uno nella battaglia dello sviluppo tecnologico. “Di conseguenza, il recente movimento al rialzo della moneta giapponese suggerisce che l’ottimismo degli investitori è giunto ad un punto morto, per quanto anche l’economia del Sol Levante non sia nemmeno essa al riparo dalla politica trumpiana dell’”America First”. Il continente europeo e il Giappone, alleati storici e di lunga data degli Usa, potrebbero diventare nuovi obiettivi di questa cinica strategia commerciale.