Wall Street: solidità Pil Usa e timori Fed non frenano il Nasdaq. Tesla si infiamma, titolo +10%
Wall Street positiva dopo il dato relativo al Pil degli Stati Uniti, che continua a marciare a un ritmo più spedito delle attese: fattore che fa scattare nuovi dubbi sulle intenzioni della Fed, ma che oggi non frena la voglia di buy, almeno sui titoli tecnologici, grazie all’effetto Tesla.
Alle 15.45 ora italiana, il Dow Jones rimane cauto, segnando un progresso dello 0,26%, lo S&P 500 avanza dello 0,62% e grande protagonista si conferma di nuovo il Nasdaq, che segna un rally superiore al +1%.
Nel quarto trimestre del 2022, il Pil americano è salito al tasso annualizzato del 2,9%, oltre il +2,6% atteso dal consensus degli analisti.
L’economia degli States non sembra star rallentando in misura significativa: e questo potrebbe essere un problema per la Fed di Jerome Powell, che non ha lasciato dubbi sulla sua intenzione di frenare in modo importante i fondamentali dell’economia, in modo da poter rallentare anche la corsa dell’inflazione.
Indicazioni positive dal fronte macroeconomico degli Stati Uniti sono arrivate anche con la pubblicazione delle richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione, scese di 6.000 unità, a quota 186.000. L’ennesima conferma della solidità del mercato del lavoro Usa.
Un altro dato positivo diffuso è quello relativo agli ordini dei beni durevoli, scattati a dicembre su base annua del 5,6% decisamente meglio del calo del 2,5% stimato, rispetto alla precedente performance pari a -0,1%. Ancora meglio gli ordini ex trasporti, balzati del 6,3%, rispetto al ribasso dello 0,2% atteso. E’ vero che esclusi il settore difesa e aereo l’indicatore è sceso dello 0,2%, in linea con le previsioni.
Le scorte all’ingrosso sono invece aumentate sempre a dicembre dello 0,1%, rispetto al +1% precedente.
Questi numeri sono cruciali per anticipare l’esito dell’imminente riunione del Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed.
La riunione prenderà il via il prossimo martedì 31 gennaio, per concludersi con l’annuncio sui tassi nella giornata di mercoledì 1° febbraio.
I mercati prevedono un ulteriore rialzo dei tassi sui fed funds da parte di Jerome Powell & Co. di 25 o 50 punti base, a conferma della battaglia contro l’inflazione che la banca centrale americana continua a portare avanti.
Tornando al Pil, quella appena diramato dal dipartimento del Commercio Usa è la lettura preliminare del dato, che sarà seguita da due revisioni.
La crescita ha sofferto un rallentamento rispetto al terzo trimestre del 2022, quando il Pil era cresciuto al ritmo del 3,2%.
Il Nasdaq oggi beneficia dell’effetto Tesla, dopo la pubblicazione della trimestrale riferita agli ultimi tre mesi del 2022, che ha messo in evidenza utili e un fatturato a valori record.
Il titolo vola a Wall Street del 10%, dopo che il ceo del colosso EV Elon Musk ha detto che il gruppo potrebbe riuscire a produrre 2 milioni di macchine, nel corso del 2023.
Sul fronte degli utili, Tesla ha incassato $3,69 miliardi, o $1,07 per azione, contro i $2,3 miliardi, o 68 centesimi per azione, del quarto trimestre del 2021.
Su base adsjusted, l’eps (utile per azione) di Tesla si è attestato nel quarto trimestre del 2022 a $1,19, oltre gli $1,13 per azione stimati dagli analisti intervistati da Refinitiv.
Il fatturato è balzato del 37% a $24,32 miliardi, rispetto ai $17,7 miliardi dello stesso trimestre del 2021, lievemente oltre i $24,16 miliardi previsti dal consensus di refinitiv, e inferiore ai $24,67 miliardi attesi dagli analisti intervistati da FactSet.
Tra i titoli più attivi a Wall Street, attenzione anche a Chevron, dopo che il colosso petrolifero ha annunciato un piano di riacquisto di azioni per un valore di $75 miliardi.
Sotto pressione IBM, nonostante la trimestrale migliore delle attese. Incide negativamente l’outlook della società, che ha detto di prevedere per il 2023 un fatturato – a rapporti di cambio costanti – in linea con il suo modello di mid-single digit.
IBM ha annunciato anche il taglio di quasi 4.000 dipendenti, l’1,5% circa della sua forza lavoro.
Ieri Wall Street ha chiuso all’insegna della debolezza: il Dow Jones Industrial Average è salito di 9,88 punti, appena + 0,03%, a 33.743,84. Il Nasdaq Composite è sceso dello 0,18% a 11.313,36, mentre lo S&P 500 ha terminato la seduta con una variazione di appena +0,02% a 4.016,22.
Sul mercato del reddito fisso, i tassi sui Treasuries a 10 anni oscillano attorno al 3,489%, mentre i rendimenti dei Treasuries a due anni salgono al 4,17%.