Wall Street scommette su Fed meno hawkish dopo dato inflazione. Futures DJ volano +700 punti. Reazione Treasuries ed euro
Boom di buy a Wall Street dopo la pubblicazione del dato relativo all’inflazione, misurata dall’indice dei prezzi al consumo CPI. Il dato ha rinfocolato le speranze di una Fed meno hawkish, orientata ad alzare i tassi sui fed funds di 50 punti base, dunque di entità minore rispetto alle quattro strette consecutive di 75 punti base, che hanno portato il costo del denaro Usa al top dal 2008, tra il 3,75% e il 4%, lo scorso 2 novembre.
L’indicatore sembra confermare che l’inflazione negli States abbia toccato il picco, fattore che mette il turbo ai mercati, che scommettono ora su una Fed meno hawkish. Detto questo, a un ritmo di crescita pari al +7,1% su base annua, l’inflazione rimane tuttora ben superiore al target della Federal Reserve, pari a un ritmo di crescita su base annua del 2%.
Il dato è stato pubblicato proprio oggi, martedì 13 dicembre, giorno in cui il Fomc, il braccio di politica monetaria della banca centrale Usa, si riunisce per formulare quella decisione sui tassi che sarà annunciata domani, mercoledì 14 dicembre.
L’indice dei prezzi al consumo è salito a novembre del 7,1% su base annia, meno del +7,3% atteso dal consensus, e rispetto al rialzo del 7,7% di ottobre.
Su base mensile, il rialzo è stato pari a +0,1%, meno del +0,3% atteso e in deciso rallentamento rispetto alla crescita di ottobre, pari a +0,4%.
Su base annua, la componente core dell’indice dei prezzi al consumo – inflazione depurata dalle componenti più volatili rappresentate dai prezzi dei beni energetici e alimentari – ha rallentato il passo, dal rialzo del 6,3% di ottobre a una crescita pari a +6%. Su base mensile, il trend del CPI core è stato di una crescita dello 0,2%, a un ritmo inferiore rispetto al +0,3% stimato e in deciso calo rispetto al +0,4% precedente.
Immediato lo scatto di Wall Street, dove i futures sul Dow Jones sono volati di oltre 700 punti, i futures sul Nasdaq in rialzo del 3,4% e i futures sullo S&P 500 che balzano del 2,5% circa. Acquisti anche sui Treasuries Usa, con i rendimenti decennali che hanno bucato la soglia del 3,5%, scendendo di 13 punti base fino al 3,48% e i tassi dei Treasuries a due anni capitolati anch’essi di oltre 10 punti, al 4,27%. La prospettiva di una Fed meno hawkish pesa sul dollaro Usa, a beneficio dell’euro, che balza di oltre l’1% sul biglietto verde superando anche la soglia di $1,06, a $1,0643.