Wall Street incerta. Il commento: ‘mercati come Pavlov’. Tonfo Zoom Video: -90% da picco pandemia Covid
Wall Street contrastata in attesa della pubblicazione delle minute della Fed.
Ieri lo S&P 500 ha ceduto lo 0,39%, a 3.949,94, il Nasdaq Composite ha perso l’1,09% a 11.024,51, il Dow Jones Industrial Average ha chiuso in calo di 45,41 punti, – 0,13%, a 33.700,28.
Alle 15.40 circa ora italiana, il Dow Jones sale dello 0,60%, lo S&P 500 avanza dello 0,29%. Il Nasdaq è sotto pressione, in calo dello 0,23%.
Wall Street è entrata ieri nella settimana del Thanksgiving, che quest’anno si festeggia negli Stati Uniti dopodomani, giovedì 24 novembre: quel giorno, la borsa Usa rimarrà chiusa, per poi riaprire il giorno dopo, dunque nel Black Friday, e chiudere in via anticipata alle 13 ora di New York.
David Waddell, CEO di Waddell & Associates, commenta il trend della borsa Usa sottolineando che “in giorni caratterizzati da bassi volumi come oggi, il mercato diventa come Pavlov. Se volete capire meglio il mercato, guardate al dollaro”.
Il dollaro Usa è reduce dal rally della vigilia, scatenato dalla sensazione di incertezza diffusa tra gli operatori di mercato, a seguito delle notizie sul Covid arrivate dalla Cina, relative ai primi decessi che la Cina continentale ha riportato dal mese di maggio, quando la città di Shanghai era ancora in fase di lockdown. Tutte e tre le vittime, di età compresa tra gli 87 e i 91 anni, presentavano condizioni di salute precarie prima dell’infezione e vivevano a Pechino.
Oggi si è appreso che, a dispetto della Zero Covid Policy, le infezioni giornaliere di Covid sono salite a un ritmo vicino al record di crescita.
Ieri il dollaro ha segnato un rally beneficiando così della sua natura valuta rifugio, in tempi di ulteriore incertezza. Oggi il biglietto verde è stabile: il rapporto euro-dollaro sale dello 0,2% a $1,0264 dopo aver perso lo 0,8% alla vigilia.
Va detto comunque che l’US Dollar Index è sceso dall’inizio di novembre del 3,36% e si appresta a concludere il mese peggiore dal luglio del 2020, quando soffrì una flessione del 4,15%.
Tra i titoli scambiati a Wall Street, scatto al rialzo di Best Buy, che segna un rally di oltre +10% dopo che la società retail di prodotti elettronici ha annunciato una trimestrale migliore delle attese, rivedendo al rialzo la guidance sull’anno fiscale 2023.
Focus su Tesla, che ieri ha perso il 6,5% a quota $168,52, scivolando ai minimi dal novembre del 2020. L’ansia dei trader sul titolo del colosso fondato e gestito da Elon Musk è stata riaccesa dai nuovi timori relativi al Covid in Cina.
Si teme che le restrizioni più severe che il governo di Pechino sta lanciando finiscano per tradursi in una (ennesima) chiusura della Gigafactory di Tesla, situata a Shanghai. Dopo essere capitolato di oltre il 6%, oggi il titolo Tesla sale fin oltre l’1%, per poi tornare in rosso.
Male invece il titolo di Zoom Video, tra i Covid Winner del 2020, che arretra del 9% circa.
Il gruppo di videoconferenze online ha riportato nel terzo trimestre un utile per azione migliore delle attese su base adjusted ma il suo bilancio non ha convinto gli analisti. Diversi hanno tagliato il target price sul titolo Zoom Video, che viaggia a un valore inferiore del 90% rispetto al picco testato nell’ottobre del 2020. La società fa fatica ad adattarsi al mondo post pandemia e dunque alla fase di reopening.
Sul fronte Fed e tassi, ieri la presidente della Fed di Cleveland Loretta Mester, intervenuta nella trasmissione della CNBC “Closing Bell”, ha detto che il ritmo dei rialzi potrebbe essere rallentato, aggiungendo però anche che i numeri relativi all’inflazione Usa non sono tali da indurre la banca centrale americana a fermare del tutto le strette monetarie.
“Ci sono state alcune notizie positive dal fronte dell’inflazione, ma ne abbiamo bisogno di altre, più sostenibili, per essere certi di star tornando alla stabilità dei prezzi il prima possibile”, ha detto Mester.
Attesa oggi per le minute della Fed, relative all’ultimo meeting del Fomc – il braccio di politica monetaria – , quando i tassi sui fed funds Usa sono stati alzati di 75 punti base per la quarta volta consecutiva, al nuovo range tra il 3,75% e il 4%, valore record dal 2008.
Tassi sui Treasuries Usa contrastati. I tassi dei Treasuries a 10 anni scendono sotto la soglia del 3,8%, al 3,784%. I tassi dei Treasuries a due anni riportano invece un lieve rialzo al 4,529%.