Wall Street in solido rialzo con rumor Fed. Rally Goldman Sachs post trimestrale, occhio ad Alphabet con split azionario
Wall Street in rialzo, in una settimana che vedrà protagonista ancora la stagione degli utili trimestrali, in attesa dell’annuncio sui tassi che arriverà a fine mese, il prossimo 27 luglio. Alle 16 circa ora italiana, il Dow Jones sale di 256 punti (+0,82%), a 31.544 punti circa; lo S&P 500 balza dello 0,94% a 3.899 punti mentre il Nasdaq fa +1,46% a 11.620 punti. Tra i titoli hi-tech, protagonista Alphabet, la holding di cui fa parte Google che, nel giorno in cui diventa operativo lo split azionario 20 a 1, sale di oltre +1% a 113 dollari circa.
Il sentiment positivo dei mercati si spiega con alcune indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal, secondo cui la Fed di Jerome Powell sarebbe pronta ad alzare i tassi sui fed funds Usa di 75 punti base nella prossima riunione del Fomc, il suo braccio di politica monetaria.
A seguito della pubblicazione, la scorsa settimana, dell’indice dei prezzi al consumo Usa di giugno, che ha confermato l’ennesima fiammata dell’inflazione, i mercati avevano iniziato a scommettere su una stretta ancora più aggressiva, fino a +100 punti base.
L’inflazione misurata dal CPI è schizzata a giugno al ritmo annuo del 9,1%, al nuovo record dal novembre del 1981, ovvero in oltre 40 anni, ben oltre il +8,6% previsto e il +8,3% precedente. L’inflazione core è aumentata su base annua del 5,9%, a un ritmo inferiore rispetto al +6% precedente, ma anche in questo caso più delle attese di un aumento pari a +5,7%.
Questa settimana, giovedì 21 luglio, ci sarà la riunione della Bce di Christine Lagarde che, in base a quanto ha anticipato la stessa presidente, terminerà con l’annuncio di un rialzo dei tassi di 25 punti base e anche dell’attesisssimo scudo anti-spread salva Btp.
Protagonista a Wall Street la trimestrale del colosso bancario Usa Goldman Sachs.
La banca ha annunciato di aver assistito nel secondo trimestre del 2022 a un calo degli utili pari a -48% a $2,79 miliardi, o di $7,73 per azione, soffrendo in modo particolare la flessione del fatturato della divisione di investment banking, che ha caratterizzato tutto il settore bancario.
L’eps di Goldman Sachs è stato comunque migliore dei $6,58 per azione attesi dal consensus degli analisti intervistati da Refinitiv. Il fatturato è sceso del 23% a $11,36 miliardi, battendo comunque le attese degli analisti di 1 miliardo di dollari, grazie al balzo del fatturato della divisione del reddito fisso, pari a +55%. Per la precisione il giro d’affari dell’unità fixed income si è attestato a $3,61 miliardi, meglio dei $2,89 miliardi stimati dal consensus di StreetAccount, grazie alla crescita delle attività di trading sui tassi di interesse, le commodities e le valute.
Il fatturato della divisione di equities è balzato dell’11% a $2,86 miliardi, meglio dei $2,68 miliardi stimati.
Il titolo Goldman Sachs reagisce alla pubblicazione della trimestrale con un rally del 3,5%.
Focus anche sul bilancio di Bank of America, che ha reso noto di aver concluso il secondo trimestre dell’anno con un eps inferiore alle attese degli analisti. L’utile per azione si è attestato a 73 centesimi per azione, contro i 75 centesimi per azione attesi dagli analisti intervistati da Refinitiv. Il fatturato è stato pari a $22,79 miliardi, superiore ai $22,67 miliardi previsti.
Gli utili del colosso bancario di Wall Street sono complessivamente scesi del 32% a $6,25 miliardi, rispetto al secondo trimestre dell’anno scorso, quando la banca aveva liberato riserve dagli accantonamenti che aveva effettuato per far fronte a una eventuale crescita dei crediti deteriorati (NPL). Il titolo Bank of America sale dell’1,5% dopo una debolezza iniziale.
A dispetto dei timori per l’arrivo di una recessione negli Stati Uniti e nel mondo, le stime sugli utili delle società scambiate sullo S&P 500 sono di una crescita, nel secondo trimestre, del 4,2%, secondo il consensus degli analisti intervistati da FactSet. Riguardo al fatturato, le previsioni sono di un aumento del 10,2%.
Gli analisti prevedono una crescita dei profitti anche per l’anno intero, pari a +9,9% nel 2022 sempre per le società quotate sullo S&P 500. Questa settimana, tra i Big della Corporate America che diffonderanno le trimestrali, si metteranno in evidenza Johnson & Johnson, Netflix, Lockheed Martin, Tesla, United Airlines, Union Pacific e Verizon.
Protagonista della sessione odierna anche il titolo Boeing, dopo la notizia della transazione con cui la compagnia aerea Delta Air Lines acquisterà 100 Boeing 737 MAX. L’accordo riserva a Delta Airlines l’opzione di acquistare altri 30 aerei: le consegne dei Boeing 737 MAX inizieranno nel 2025.
Si tratta di un’ottima notizia per il colosso aerospaziale americano, che di recente ha ricevuto ordini anche da alcune compagnie aeree cinesi statali, così come Airbus.
La transazione con Delta dovrebbe permettere a Boeing di incassare $13,5 miliardi, in base ai prezzi del listino: gli sconti, indica un articolo della Cnbc, sono comunque diffusi, soprattutto quando hanno a che fare con grandi ordini.
Delta non ha annunciato la cifra esatta versata ma ha riferito che la transazione non avrà un impatto sull’outlook relativo alle sue spese in conto capitale. Il titolo Boeing sale del 4,7%, mentre Delta avanza di oltre +5%.
Sul mercato dei Treasuries Usa, i rendimenti decennali avanzano al 2,978%, confermandosi inferiori ai rendimenti a due anni, che si attestano al 3,156%. La curva dei rendimenti rimane dunque invertita nel tratto 2-10 anni.