Wall Street in lieve rialzo, bene Gap dopo trimestrale. Mercato immobiliare Usa: Fed fa effetto, vendite case -28% su base annua
Wall Street positiva, dopo l’iniziale incertezza, e all’indomani della seconda sessione consecutiva di perdite. Gli investitori decidono di snobbare per oggi i timori sul trend dei tassi di interesse. Così Adam Crisafulli, fondatore di Vital Knowledge: “Continuiamo a credere che gli investitori dovrebbero porre maggiore enfasi sui dati e non concentrarsi troppo sulla retorica della Fed, anche perchè i dati danno un’idea di dove l’inflazione sta andando, mentre la retorica si riferisce a dove si trovava prima l’inflazione. Detto questo, gli investitori sono stanchi di sentire ogni giorno le notizie che ogni giorno arrivano dalla Fed, e il timore è che sarà necessaria la pubblicazione di altri 2-3 indici CPI affinché la banca centrale Usa smetta di ammonire i mercati ogni volta che cercano di segnare un rally”.
Oggi il rallentamento dell’economia e dunque dell’inflazione arriva dal mercato immobiliare Usa, con la pubblicazione del dato relativo alla vendita di case esistenti nel mese di ottobre. L’associazione di settore ha reso noto che le vendite sono scese del 5,9% su base mensile, in calo per il nono mese consecutivo: i tassi più alti e dunque anche le rate più alte frenano i potenziali acquirenti di immobili. La flessione è la più forte dal dicembre del 2011, a eccezione del calo di breve durata che si è manifestato all’inizio della pandemia Covid. Su base annua, le vendite di case esistenti sono crollate del 28,4%.
In evidenza il balzo del titolo Gap, dopo che la società retail Usa ha annunciato un fatturato migliore delle attese. Il titolo è balzato fino a +10% nelle contrattazioni afterhours, e ora scatta del 6,5%; buy sul fornitore di servizi di sicurezza cibernetica Palo Alto Networks, con le quotazioni che volano di oltre il 9% anche in questo caso per una trimestrale migliore delle attese; per lo stesso motivo, va su di giri il titolo del retailer discount Ross Stores (+14%).
Ieri il Dow Jones ha chiuso in calo di 7,53 punti (-0,03%), a 33.546,31 punti; lo S&P 500 è sceso di 12,24 punti o dello 0,31% a 3.946,55. Il Nasdaq ha perso 38,68 punti (-0,35%), a 11.144,97.
Alle 16.10 ora italiana, il Dow Jones sale di 100 punti circa (+0,31%), lo S&P 500 avanza dello 0,44% e il Nasdaq mette a segno un rialzo dello 0,36%.
A deprimere il sentiment di Wall Street nella sessione di ieri sono state le parole proferite dal presidente della Fed di St Louis, James Bullard.
Bullard ha stroncato le speranze di chi aveva iniziato a guardare alla possibilità di rialzi dei tassi meno aggressivi da parte della Federal Reserve di Jerome Powell.
“I tassi non si trovano ancora in un’area in cui possono essere considerati sufficientemente restrittivi – ha detto Bullard – Il cambiamento della politica monetaria sembra aver solo limitato gli effetti dell’inflazione, ma i mercati prezzano una disinflazione nel 2023”, ha aggiunto il funzionario della Fed.
Gli ultimi dati macro relativi all’inflazione degli Stati Uniti avevano alimentato la speranza di strette monetarie inferiori rispetto ai quattro rialzi consecutivi dei tassi di 75 punti base da parte Jerome Powell & Co.
James Bullard considererebbe appropriato un livello dei tassi sui fed funds Usa fino a un range compreso tra il 5% e il 7%, dunque a un livello molto più alto di quanto i mercati stiano prezzando.
Alle parole di Bullard, i tassi dei Treasuries Usa sono saliti subito verso l’alto e anche oggi avanzano, a un passo dal 3,8%, dopo aver bucato la soglia del 4% la scorsa settimana. I tassi dei Treasuries a due anni avanzano al 4,495%.