Wall Street: futures Usa in deciso calo, pesano timori su crescita globale
Wall Street si prepara ad aprire in deciso ribasso, con i futures sugli indici statunitensi che si muovono in territorio negativo. A circa un’ora dalla partenza il contratto sul Dow Jones cede l’1,41%, quello sull’S&P500 perde l’1,40% e il future sul Nasdaq segna una flessione dell’1,58%. Ieri la Borsa di New York ha chiuso in rialzo, sostenuta dall’allentamento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina a seguito dell’annuncio dell’amministrazione Trump del posticipo al 15 dicembre prossimo dell’entrata in vigore di alcuni dei dazi del 10% annunciati a inizio mese (il cui avvio doveva essere il 1 settembre).
Il rinvio riguarda complessivamente beni elettronici, come smartphone e laptop, per 98 miliardi di dollari dei 300 miliardi complessivi annunciati a inizio mese da Donald Trump. Lo spostamento dei dazi su computer, cellulari ed altri beni di consumi dovrebbe permettere di mitigare l’effetto negativo sulle vendite nel periodo natalizio. La decisione arriva a seguito dei contatti telefonici fra il vice premier cinese Liu He e il segretario al Tesoro americano Steven Mnuchin. Contatti definiti dal presidente americano come “produttivi”. Allo stesso tempo la Cina ha annunciato che tra due settimane terrà nuovi colloqui telefonici con gli Usa.
Dopo l’annuncio dello spostamento dei dazi si è assistito sull’obbligazionario a un aumento dei tassi governativi. “Tuttavia il continuo restringimento dello spread sul tratto 2-10 anni (sceso in prossimità di 1 pb), fa pensare che in fondo gli operatori continuino a credere all’avvicinarsi della recessione”, suggeriscono gli analisti di Mps Capital services.
E proprio i timori sulla crescita globale stanno pesando oggi sui mercati, dopo che in Cina hanno deluso i dati macro con produzione industriale e vendite al dettaglio risultati entrambi sotto alle attese. Mentre in Germania, ha deluso l’indice Zew di agosto che ha registrato un calo della componente corrente e prospettica (quest’ultima scesa al minimo da fine 2011), mentre stamattina il Pil del secondo trimestre ha confermato la decrescita con un -0,1% t/t a causa principalmente del calo delle esportazioni. Un dato che se replicato anche nel trimestre in corso vedrà la Germania entrare in recessione tecnica.