Wall Street: futures in ribasso, tassi Treasuries a due anni continuano a correre oltre 3,8%. Nuovo record da 2007
A Wall Street i futures Usa fanno dietrofront, dopo la chiusura positiva della borsa Usa della vigilia. Il Dow Jones ha concluso la sessione della vigilia in rialzo di 30 punti, dopo essere sceso di oltre 200 punti nei minimi intraday; lo S&P 500 è avanzato dello 0,3%, il Nasdaq Composite ha messo a segno un rialzo dello 0,7%.
Gli acquisti, decisamente contenuti, hanno fatto seguito al martedì nero che ha visto il Dow Jones capitolare di quasi 1300 punti e il Nasdaq e lo S&P 500 crollare rispettivamente di oltre il 5% e il 4%. Alle 13.15 ora italiana, i futures sul Dow Jones scendono dello 0,14%, quelli sullo S&P 500 arretrano dello 0,21%, quelli sul Nasdaq arretrano dello 0,35%.
Ieri il sentiment è lievemente migliorato con la pubblicazione dell’indice dei prezzi alla produzione PPI degli Stati Uniti, sceso su base mensile dello 0,1%.
La componente core del dato, esclusi i prezzi dei beni alimentari, energetici e dei servizi commerciali, è salita invece dello 0,2%, a conferma di come la crescita dell’inflazione core stessa stia diventando più radicata nell’economia degli Stati Uniti.
Su base annua, una buona notizia è arrivata dal rallentamento dell’indice PPI, salito ad agosto al tasso dell’8,7%, in forte ritirata rispetto al +9,8% di luglio, e al ritmo di crescita più basso dall’agosto del 2021. Su base annua ha fatto dietrofront anche l’inflazione PPI core, salita del 5,6%, al ritmo più lento dal giugno del 2021.
Ma la pubblicazione, l’altro ieri, dell’altro dato che misura l’inflazione, quella sofferta dei consumatori, rimane uno spettro che angustia gli investitori.
Non per niente i tassi dei Treasuries confermano la fase rialzista, e l’attenzione si focalizza anche sulla curva dei rendimenti nel tratto compreso tra 2 e 30 anni, mai così invertita dal 2000. Lo spread è pari a 35 punti base.
La prospettiva di una Fed più aggressiva nella lotta contro l’inflazione, pronta ad alzare i tassi anche di 100 punti base nella prossima e imminente riunione del 20-21 settembre, ha portato i tassi dei Treasuries a due anni a superare ieri anche la soglia del 3,8%, balzando fino al 3,805%, valore più alto dal novembre del 2007.
I rendimenti dei titoli a due anni continuano a correre nella giornata di oggi, scattando oggi fino al 3,823%, al nuovo record dal 2007. I rendimenti dei Treasuries a 10 anni avanzano al 3,451%.
In un articolo pubblicato oggi, Bloomberg ha ricordato che, questa settimana, i rendimenti dei titoli a due anni sono volati di ben 23 punti base al 3,79%, mentre i tassi dei Treasuries a 30 anni sono saliti di meno di 2 punti base nello stesso arco temporale, al 3,46%.
Si avvicina il prossimo annuncio sui tassi Usa da parte della Fed di Jerome Powell, atteso in data 21 settembre: a questo punto una stretta di 75 punti base, la terza consecutiva, viene considerata inevitabile. E sta crescendo la probabilità di un rialzo dei tassi di 100 punti base.