Wall Street: futures in lieve rialzo in attesa delle elezioni midterm. La view di Goldman Sachs
A Wall Street i futures sono positivi nel giorno delle elezioni midterm Usa: oggi, martedì 8 novembre, milioni di americani si recheranno alle urne per decidere se far rimanere il Congresso nelle mani dei democratici del presidente Joe Biden, o se invece dare il via a una grande svolta, permettendo ai Repubblicani di prendere il controllo della Camera, del Senato o di entrambi.
Alle 13.50 ora italiana, i futures sul Dow Jones salgono dello 0,13%, quelli sullo S&P 500 avanzano dello 0,12%, quelli sul Nasdaq si rafforzano dello 0,40%.
“La reazione dei mercati finanziari a una eventuale vittoria dei Repubblicani dovrebbe essere debole, visto che l’esito alla Camera di una loro vittoria è già ampiamente atteso, e il risultato del Senato farebbe meno differenza nel caso in cui i Repubblicani controllassero la Camera – ha commentato Jan Hatzius di Goldman Sachs in una nota scritta nella giornata di lunedì – Una vittoria dei democratici alla Camera e al Senato peserebbe invece probabilmente sulle azioni, in quanto i partecipanti al mercato potrebbero anticipare un aumento ulteriore delle tasse in capo alle aziende”.
Focus anche sulla nota di Michael Wilson di Morgan Stanley Investors, tra i top strategist dell’alto mondo della finanza mondiale a cui va riconosciuto il merito di aver profetizzato il collasso di quest’anno di Wall Street.
Con i sondaggi che indicano che le elezioni midterm Usa inaugureranno la vittoria dei Repubblicani in almeno uno delle due camere del Congresso, Wilson ritiene che un esito del genere potrebbe fare da assist a un mercato caratterizzato da rendimenti dei Treasuries più bassi e da prezzi delle azioni più elevati: binomio che garantirebbe la prosecuzione del rally attuale di mercato orso. (bear-market rally).
Wilson ha tuttavia avvertito, insieme al team degli strategist di Morgan Stanley, che, prima dei risultati ufficiali delle elezioni, che saranno conosciuti soltanto nei prossimi giorni, considerata anche l’attesa per la pubblicazione, nella giornata di giovedì 10 novembre, del dato sull’inflazione misurata dal CPI (indice prezzi al consumo), i mercati dovrebbero far fronte a una volatilità di breve termine.
L’ansia per la pubblicazione del dato sull’inflazione Usa è alta, visto che trader e investitori si stanno chiedendo se la Fed di Jerome Powell annuncerà a dicembre una stretta magari inferiore a quella di 75 punti base che è stata varata la scorsa settimana per la quarta volta consecutiva.
Si spera in rialzi dei tassi meno aggressivi dopo che, lo scorso 2 novembre, la Fed ha alzato i tassi di 75 punti base, portandoli al nuovo range compreso tra il 3,75% e il 4%, valore record dal 2008.
I tassi sui Treasuries a 10 anni oggi sono in ribasso, attorno al 4,21%. I tassi dei Treasuries a 2 anni sono poco mossi, attorno al 4,718%.
Nelle ultime ore l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha rubato la scena alle elezioni midterm: nella giornata di ieri, alla vigilia dell’Election Day, in occasione dell’evento Save America a Vandalia, Ohio, Donald Trump ha lasciato intendere quello che molti si aspettano da tempo: l’intenzione di candidarsi alle elezioni presidenziali Usa del 2024. “Farò un annuncio molto grande martedì, 15 novembre, da Mar-a-Lago a Palm Beach, Florida”, ha detto Trump.
Ieri Wall Street ha chiuso in solido rialzo: il Dow Jones Industrial Average è balzato di 423,78 punti (+1,31%), a 32.827 punti; lo S&P 500 è balzato dello 0,96% a 3.806,80. Il Nasdaq Composite è avanzato dello 0,85% a quota 10.564,52.