Wall Street: futures in lieve calo, esito elezioni midterm ancora incerto. Meta +5% dopo annuncio shock
Wall Street punta verso il basso, con i futures che peggiorano in un momento in cui l’esito delle elezioni midterm Usa risulta ancora poco chiaro. Dalle prime indicazioni, emerge che i repubblicani, così come da attese, prenderanno il controllo della Camera dei Rappresentanti.
Alle 14.10 circa ora italiana, i futures sul Dow Jones scendono dello 0,24%, i futures sullo S&P 500 arretrano dello 0,09%, quelli sul Nasdaq scendono dello 0,04%.
Più incerto l’esito nel Senato. In ogni caso, quella ondata rossa pronosticata non sembra essersi materializzata mentre l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha già preannunciato l’arrivo di “un grandissimo annuncio il prossimo martedì 15 novembre” già parla di brogli: “Sta accadendo la stessa cosa che successe nel 2020 con i brogli elettorali?”, ha chiesto e si è chiesto Trump, lanciando il messaggio dalla sua piattaforma social Truth.
Oltre che alle elezioni midterm Usa gli investitori guardano alle due grandi notizie arrivate dal fronte della corporate America:
Dalla documentazione depositata presso la Sec, è emerso nelle ultime ore che il nuovo ceo e proprietario di Twitter ha venduto altre azioni Tesla per un valore di almeno $3,95 miliardi dopo aver completato la sua acquisizione di Twitter.
Le azioni vendute dal numero uno del produttore di auto elettriche sono state 19,5 milioni. Nel 2021, Musk aveva venduto quasi $22 miliardi di azioni Tesla: in quell’anno, i titoli del colosso EV balzarono di oltre il 50%. Quest’anno, il nuovo proprietario di Twitter ha venduto più di $8 miliardi di azioni Tesla ad aprile e circa $7 miliardi di azioni ad agosto. Il titolo tuttavia sale di oltre l’1% in premercato.
Rally invece per Meta, dopo l’annuncio dei maxi licenziamenti arrivato dal ceo Mark Zuckerberg.
Meta sta già mettendo alla porta il 13% del suo staff, ovvero più di 11.000 dipendenti.
Zuckerberg, sotto i riflettori con la sua ansia metaverso, responsabile tra l’altro secondo diversi strategist del tonfo del titolo Meta (oltre -70% da inizio anno), ha dato la notizia con una lettera inviata ai dipendenti. Il titolo Meta vola del 5%.
Ieri Wall Street, nel giorno dell’Election Day, appunto delle elezioni midterm Usa, ha chiuso la sessione positiva, con il Dow Jones scattato di oltre 333 punti (+1,02%), lo S&P 500 salito dello 0,56% e il Nasdaq in rialzo dello 0,49%.
“La reazione dei mercati finanziari a una eventuale vittoria dei Repubblicani dovrebbe essere debole, visto che l’esito alla Camera di una loro vittoria è già ampiamente atteso, e il risultato del Senato farebbe meno differenza nel caso in cui i Repubblicani controllassero la Camera – ha commentato Jan Hatzius di Goldman Sachs in una nota – Una vittoria dei democratici alla Camera e al Senato peserebbe invece probabilmente sulle azioni, in quanto i partecipanti al mercato potrebbero anticipare un aumento ulteriore delle tasse in capo alle aziende”.
Focus anche sulla nota di Michael Wilson di Morgan Stanley Investors, tra i top strategist dell’alto mondo della finanza mondiale a cui va riconosciuto il merito di aver profetizzato il collasso di quest’anno di Wall Street.
Con i sondaggi che indicano che le elezioni midterm Usa inaugureranno la vittoria dei Repubblicani in almeno uno delle due camere del Congresso, Wilson ritiene che un esito del genere potrebbe fare da assist a un mercato caratterizzato da rendimenti dei Treasuries più bassi e da prezzi delle azioni più elevati: binomio che garantirebbe la prosecuzione del rally attuale di mercato orso. (bear-market rally).
Wilson ha tuttavia avvertito, insieme al team degli strategist di Morgan Stanley, che, prima dei risultati ufficiali delle elezioni, che saranno conosciuti soltanto nei prossimi giorni, considerata anche l’attesa per la pubblicazione, nella giornata di giovedì 10 novembre, del dato sull’inflazione misurata dal CPI (indice prezzi al consumo), i mercati dovrebbero far fronte a una volatilità di breve termine.
L’ansia per la pubblicazione del dato sull’inflazione Usa è alta, visto che trader e investitori si stanno chiedendo se la Fed di Jerome Powell annuncerà a dicembre una stretta magari inferiore a quella di 75 punti base che è stata varata la scorsa settimana per la quarta volta consecutiva.
Si spera in rialzi dei tassi meno aggressivi dopo che, lo scorso 2 novembre, la Fed ha alzato i tassi di 75 punti base, portandoli al nuovo range compreso tra il 3,75% e il 4%, valore record dal 2008.