Wall Street: futures deboli, inversione curva rendimenti 2-10 anni conferma paura recessione
I futures sui principali indici azionari Usa confermano l’incertezza delle ore precedenti, dopo la forte rimonta di Wall Street della vigilia, che ha visto il Nasdaq Composite balzare dell’1,75% a 11.322,24, dopo un avvio in deciso ribasso; lo S&P 500 salire dello 0,16% a 3.831,39 dopo aver perso più del 2% nei minimi della seduta, e il Dow Jones Industrial Average chiudere in flessione di 129,44 punti, o dello 0,4%, a 30.967,82, dopo essere scivolato di oltre 700 punti nelle prime ore della sessione di trading.
Alle 13.25 circa ora italiana, i futures sul Dow Jones scendono dello 0,18%, quelli sullo S&P 500 arretrano dello 0,21%, i contratti sul Nasdaq arretrano dello 0,20%.
Attesa per le minute della Fed relative all’ultima riunione del Fomc, il braccio di politica monetaria della banca centrale Usa guidata da Jerome Powell.
La Fed ha alzato i tassi Usa, lo scorso 15 giugno, di 75 punti base, con quella che è stata la stretta monetaria più forte dal 1994, al fine di sconfiggere un’inflazione che viaggia negli Stati Uniti al record degli ultimi 40 anni.
La pubblicazione delle minute della Fed farà luce sulle intenzioni dei banchieri. Il presidente della Fed Jerome Powell è rimasto vago nell’ultima riunione, sottolineando che la banca centrale potrebbe alzare i tassi o di 50 pb o di 75 pb nel meeting di luglio.
La pubblicazione delle minute avverrà oggi, mercoledì 6 luglio, alle 20 ora italiana.
In rialzo i tassi sui Treasuries a 10 anni, che rimangono tuttavia sotto la soglia del 3%, a conferma di come l’attenzione degli investitori sia rivolta ora più al rischio di una recessione che di una ulteriore fiammata dell’inflazione.
L’alert sulla recessione è confermato in particolare dall’inversione della curva dei rendimenti nel tratto compreso tra 2 e 10 anni, avvenuta nelle ultime ore: i tassi dei Treasuries a due anni, in particolare, hanno superato quelli decennali, avanzando al 2,843% rispetto al 2,824% dei rendimenti 10 y.
L’inversione della curva è nota per essere considerata segnale che anticipa l’arrivo di una recessione, anche se diversi sono gli economisti che hanno cercato di sfatare la correlazione.
L’ultima volta che la curva dei rendimenti si è invertita è stata a giugno, seppur per una breve durata. L’inversione si era manifestata già nella sessione del 31 marzo scorso.
Oltre che per le minute della Fed, l’attesa degli investitori è per la pubblicazione del grande market mover Usa rappresentato dal report occupazionale di giugno, in calendario dopodomani 8 luglio, alle 14.30 ora italiana.
Gli analisti intervistati da Dow Jones prevedono una crescita di nuovi posti di lavoro di 250.000 unità, inferiore all’aumento delle payrolls di 390.000 del mese di maggio. Il tasso di disoccupazione è previsto invariato al 3,6%.