Wall Street: Dow Jones azzera guadagni 2023. Borsa Tokyo +0,56%, futures in rialzo
Futures Usa in rialzo dopo l’ennesimo calo di Wall Street e borse asiatiche positive. Ieri ennesima sessione negativa per gli indici azionari Usa, che continuano a scontare i timori di una recessione negli States e in tutto il mondo.
Il Dow Jones Industrial Average ha perso 252,40 punti (-0,76%), a 33.044,56, soffrendo la sua terza sessione consecutiva di perdite e azzerando i guadagni riportati nel rally di inizio anno. Ora l’indice è in calo dello 0,31% nel 2023. Lo S&P 500 ha ceduto lo 0.76% a 3,898.85 e il Nasdaq Composite è arretrato dello 0.96% a quota 10.852,27.
L’indice Nikkei della borsa di Tokyo ha chiuso in progresso dello 0,56%. Positive anche le borse cinesi, con Hong Kong che sale dell’1,52% e Shanghai che avanza dello 0,68%. La borsa di Sidney segna un rialzo dello 0,26%, Seoul +0,56% come Tokyo. I futures Usa, alle 7.35 ora italiana, sono in lieve rialzo: quelli sul Dow Jones avanzano dello 0,14%, quelli sullo S&P 500 avanzano dello 0,26% e quelli sul Nasdaq avanzano dello 0,44% .
In Asia focus sull’inflazione del Giappone e sull’annuncio dei tassi in Cina.
La People’s Bank of China – banca centrale della Cina – ha annunciato di aver confermato i tassi di finanziamento loan prime rate (LPR) a 1 anno e a 5 anni rispettivamente al 3,65% e al 4,30%, in linea con le attese degli analisti.
I tassi LPR, che vengono stabiliti mensilmente da 18 banche cinesi, rimangono fermi dall’agosto dello scorso anno.
In Giappone, diramato il dato sull’inflazione misurata dall’indice dei prezzi al consumo CPI.
Dai numeri è emerso che l’indice CPI core si è rafforzato dal +3,7% del mese precedente, salendo del 4%, ritmo doppio rispetto al target di inflazione della Bank of Japan, pari al 2% e al record dal 1981.
Il dato si è confermato inoltre superiore all’obiettivo della BoJ per il nono mese consecutivo.
L’indice CPI headline è cresciuto anch’esso su base annua del 4%, livello inferiore rispetto al +4,4% stimato dagli economisti, accelerando comunque il passo rispetto al +3,8% precedente.
Su base mensile, l’indice dei prezzi al consumo core del Giappone è salito dello 0,2%.
Le paure su una Bank of Japan più hawkish sui tassi non hanno presa oggi sui tassi dei titoli di stato del Giapppone con scadenza decennale, in calo attorno allo 0,406%, al di sotto del limite massimo del range di oscillazione dei rendimenti tollerato dalla banca centrale, compreso tra il -0,5% e lo 0,5%.