Wall Street debole: dura poco rimonta titoli banche. FAANG sotto pressione con ripresa tassi Treasuries Usa
Wall Street debole, alle prese con il peggioramento del sentiment sui titoli tecnologici, a causa del nuovo rialzo dei rendimenti dei Treasuries Usa.
I tassi dei titoli di stato Usa a due anni sono tornati al di sopra della soglia del 4%. In rialzo anche i tassi dei Treasuries a 10 anni, che salgono al 3,547%.
Alle 15.45 circa ora italiana, il Dow Jones avanza dello 0,20%, lo S&P 500 perde lo 0,10%, il Nasdaq cede lo 0,51%.
Nella seduta di ieri, il Dow Jones Industrial Average ha guadagnato 194,55 punti, +0,60%, a 32.432,08; lo S&P 500 è avanzato dello 0,2% a 3.977,53. Il Nasdaq Composite ha perso lo 0,5% a quota 11.768,84.
I recenti interventi lanciati dalle autorità federali americane per blindare le banche e i dati che dimostrano come la fuga dei depositi si sia indebolita, sia da banche di minore importanza che dai principali istituti di credito, hanno visto protagonista alla vigilia la rimonta dei titoli del settore bancario.
A fare da assist, anche la notizia relativa all’accordo con cui First Citizens Bank ha rilevato dall’FDIC asset di SVB (Silicon Valley Bank), per un valore di 72 miliardi di dollari circa, a uno sconto di $16,5 miliardi.
Bloomberg News ha riportato inoltre alcune indiscrezioni secondo cui le autorità federali americane, dunque la FDIC, ma anche la Fed e il dipartimento del Tesoro, starebbero considerando l’opzione di espandere il programma di prestiti di emergenza lanciato per le banche.
Le indiscrezioni hanno riportato gli acquisti sul titolo First Republic e, in generale, sui titoli delle banche regionali Usa. L’ETF SPDR S&P Regional Banking ETF (KRE) ha chiuso ieri la sessione in rialzo dello 0,9%, dopo essere balzato di oltre il 3% nei massimi intraday. First Republic è salita dell’11,8%, mentre PacWest ha guadagnato il 3,4%.
Oggi i titoli delle banche regionali Usa non sembrano destinati a replicare il rally, tutt’altro.
Giù sia le azioni di First Republic che di Pacwest. Il sentiment sui titoli bancari rimane fragile.
Ma il sentiment non è certo positivo neanche sui titoli FAANG: Alphabet e Meta arretrano del 2% circa, giù anche Apple, Netlix e Amazon.
L’Hi-tech, particolarmente vulnerabile all’ansia tassi, sconta la ripresa dei rendimenti dei Treasuries Usa.
Oggi occhio ai dati che sono arrivati dal fronte macroeconomico Usa e ad alcune storie societarie.
Novità dal mercato immobiliare degli Stati Uniti, con la diffusione dell’indice Case-Shiller, che monitora il trend dei prezzi delle case delle 20 principali aree metropolitine.
L’indice ha segnato a gennaio un ribasso dello 0,4% su base mensile, scendendo meno della flessione dello 0,5% attesa dal consensus degli analisti.
Nel mese di dicembre, il dato aveva segnato un ribasso, su base mensile, pari a -0,5%.
Su base annua, l’indice dei prezzi delle case Case-Shiller ha riportato una crescita del 2,5%, in linea con le stime, ma in rallentamento rispetto al precedente aumento del 4,6%.
Tra i titoli, protagonista è il balzo di Alibaba successivo all’annuncio della Big Tech cinese, che ha reso nota l’intenzione di procedere a uno spin off che creerà sei unità separate.
In un comunicato stampa il colosso cinese ha motivato il piano con l’obiettivo di “liberare valore a favore degli azionisti” e di “promuovere la competitività di mercato”.
Il titolo Alibaba, che è balzato di oltre il 9% nelle contrattazioni del pre-market, scatta all’inizio della sessione a Wall Street dell’8% circa.
Focus anche su Disney, dopo la notizia dell’imminente lancio da parte del colosso dell’intrattenimento del primo dei tre round di licenziamenti, volti a tagliare 7.000 posti di lavoro, a partire da questa settimana.
I tagli vanno considerati nell’ambito di un piano volto a ridurre le spese e ad aumentare il flusso di cassa del colosso americano.
Il piano, annunciato da Disney lo scorso mese, punta a ridurre i costi di 5,5 miliardi di dollari.