Wall Street apre in calo, job report rafforza ipotesi Fed restrittiva più a lungo
Avvio negativo per Wall Street dopo la pubblicazione dei dati sull’occupazione di novembre. Il Dow Jones e l’S&P500 arretrano dello 0,9% e il Nasdaq cede l’1,2%.
Il job report ha evidenziato la creazione di 263 mila nuovi impieghi, decisamente al di sopra delle 200 mila unità attese dagli analisti. Inoltre, la rilevazione di ottobre è stata rivista al rialzo a 284 mila unità, dalle 261 mila inizialmente comunicate. Stabile il tasso di disoccupazione al 3,7%, mentre i salari medi orari sono cresciuti dello 0,6% congiunturale e del 5,1% tendenziale, in misura superiore alle stime.
La rigidità del mercato del lavoro e le pressioni al rialzo sui salari confermano le parole dei giorni scorsi del presidente Jerome Powell, secondo cui la Fed ha ancora molto lavoro da fare per riportare sotto controllo i prezzi.
Mercoledì il presidente ha aperto ad una riduzione nel ritmo delle strette sui tassi, rafforzando la prospettiva di un ritocco da 50 punti base a dicembre, ma ha anche sottolineato che il costo del denaro dovrà salire fino al 5% o persino oltre. I dati di oggi consolidano l’idea che la banca centrale manterrà il costo del denaro su livelli restrittivi ancora per diverso tempo, al fine di contrastare efficacemente l’inflazione.
Volatilità anche sul Forex, con l’euro/dollaro che arretra a 1,048 mentre sull’obbligazionario il rendimento del decennale statunitense risale di 7 bp al 3,58% e quello del biennale, più sensibile alle aspettative sulle mosse della Fed, si impenna di oltre 11 punti al 4,34%.