Unione europea ancora overbanked. Troppe banche ma Italia meglio della Germania (Il Sole 24 Ore)
Ancora troppe banche, ma l’Italia fa meglio della Germania. E’ quanto emerge da un rapporto della Bce diffuso dal Sole 24 Ore.
Numeri alla mano, il rapporto segnala che, nel corso del 2018, il consolidamento bancario dell’Unione europea è continuato: nel blocco sono state tagliate 8.000 filiali, “in media il 7,5% su 27 Pesi dei 28″, mandati a casa 72.000 dipendenti, equivalenti a una riduzione del 2,3%”. Ma la Bce non è ancora del tutto soddisfatta e reputa il sistema ancora “overbanked”, “con un numero troppo elevato di banche e un’eccessiva forza lavoro che affossa in molti casi la profittabilità con costi alti rispetto ai ricavi”.
L’Italia, si legge nell’articolo, ha continuato a portare avanti la fase di consolidamento, con le cinque prime banche italiane che “hanno oramai una percentuale importante sugli attivi, 45,6%, contro il 29,1% della Germania, ingessata dal sistema dei tre pilastri che non comunicano tra di loro e non hanno vasi comunicanti in termini di liquidità e business (cassa di risparmio e Landesbanken, banche di credito cooperativo e banche private)”.
Dai dati preliminari resi noti ieri dalla Bce – e che, scrive Il Sole – anticipano i numeri definitivi di luglio, emerge che sia la Germania che la Francia, “rispetto all’Italia, hanno più filiali e più dipendenti”.
“Nel dettaglio, l’anno scorso l’Italia ha tagliato oltre 5.200 filiali, calando da 30.723 a 25.454, mentre la Germania ne ha chiuse di più, circa 7.400, ma partendo da un numero più elevato, 35.284 e scendendo a quota 27.887. La Francia per contro è rimasta indietro, con il più alto numero di filiali, calate solo di 1000 unità ma ancora a quota 36.500 circa. In quanto ai dipendenti, è la Germania a svettare su tutti con 560.000 circa a fine 2018 rispetto ai 650.000 (-90.000) dell’anno precedente. L’Italia per contro è scesa l’anno scorso da 300.000 circa a 274.000 (-26.0000).
Che l’Italia abbia fatto meglio delle sue colleghe più grandi lo dimostra l’indice di Herfindhal, indicatore della concentrazione del potere economico., utilizzato per misurare la presenza di beni o imprese in un mercato o in un territorio. “L’Italia ne esce a fine 2018 a quota 579, contro 245 della Germania”, vincendo così la partita per una maggior consolidamento e, di conseguenza, una minore frammentazione.