News Notizie Notizie Italia UniCredit precisa: ‘tassi negativi su conti a partire da 1 milione di euro’. E così niente tassa su retail e private banking

UniCredit precisa: ‘tassi negativi su conti a partire da 1 milione di euro’. E così niente tassa su retail e private banking

16 Ottobre 2019 08:11

UniCredit precisa, dopo aver allertato diversi suoi correntisti.

I tassi negativi non saranno applicati sui conti con depositi per un importo superiore a 100.000 euro, come emerso nei giorni scorsi, ma su quei conti in cui la somma depositata è di ‘almeno’ 1 milione di euro. Lo ha precisato un portavoce della banca.

“Per i nostri clienti con più di 1 milione di euro di deposito in conto, che rappresentano meno dello 0,1% della nostra base clienti, offriremo investimenti in fondi monetari, con obiettivi di rendimento positivi, senza commissioni, mentre per quanto riguarda il saldo del deposito che decidono di lasciare sul conto, per la parte eccedente il milione di euro, verranno discusse con i clienti misure ad hoc che tengano conto dei cambiamenti straordinari occorsi nel contesto macroeconomico”.

Le indiscrezioni erano trapelate nella giornata di domenica, 13 ottobre, dal Sole 24 Ore:

“Un milione di euro: è questa, da quanto raccolto dal Sole 24Ore, l’asticella oltre la quale UniCredit inizierà a ribaltare la ‘tassa’ Bce degli interessi negativi sui depositi dei propri clienti. Una cifra dunque «ben al di sopra», come segnalato dallo stesso Jean Pierre Mustier, della quota dei 100mila euro”.

I rumor sono stati confermati dal portavoce della banca.

Nel commentare e rendere nota la conferma della banca, il Sole 24 Ore ha scritto che “la quota del milione di euro, oltre cui verrebbe applicata la ‘tassa’ dello 0,5% (seppure in maniera non automatica, da quanto filtra ora dalla banca) riguarda le imprese e i grandi clienti che rientrano nella categoria del wealth management. Ad essere escluso insomma è l’ampio segmento del retail e del private banking, categorie che vengono così assimilate a quelle del puro risparmio, e che in una prima fase erano state ritenute potenzialmente interessate dalla misura”.