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UBS, Ceo Ermotti: “Da tensioni geopolitiche e dazi possibile volailità”

9 Dicembre 2024 08:47

I dazi commerciali e i conflitti globali potrebbero aumentare il rischio nei mercati finanziari l’anno prossimo, secondo il CEO di UBS, Sergio Ermotti.

“L’accelerazione degli eventi geopolitici, insieme all’escalation su fronti macroeconomici come dazi e protezionismo, è sicuramente qualcosa da monitorare”, ha dichiarato in un’intervista a Bloomberg Television durante l’Abu Dhabi Finance Week. “È ancora molto incerto, vedremo molta volatilità nei mercati”.

Ermotti, alla guida di uno dei maggiori gestori patrimoniali mondiali, consiglia ai clienti di mantenere un portafoglio ben diversificato nell’attuale contesto e osserva una scarsa propensione al rischio al momento. Nonostante l’incertezza economica e politica, i consumatori e l’economia si dimostrano “ancora resilienti”.

“Sono sollevato e sorpreso dal fatto che tutti questi eventi geopolitici non abbiano realmente innescato alcun effetto a catena nei mercati finanziari”, afferma Ermotti. “L’inflazione sembra essere sotto controllo per il momento, e la potenziale deregolamentazione negli Stati Uniti potrebbe stimolare l’attività di fusioni e acquisizioni, il che potrebbe essere vantaggioso per i mercati e l’economia”.

Ermotti ha anche affrontato il tema del prossimo rapporto parlamentare in Svizzera, mercato domestico di UBS, sulle cause del collasso di Credit Suisse. UBS ha acquisito il suo ex rivale in crisi a marzo dell’anno scorso, ma ora si trova a fronteggiare requisiti di capitale molto più elevati a causa delle sue dimensioni aumentate.

“Speriamo che venga fornita la necessaria trasparenza sulle ragioni del crollo di CS”, ha detto Ermotti. “Crediamo sia assolutamente cruciale capire questo prima di procedere con qualsiasi modifica normativa o passi che potrebbero compromettere la competitività del centro finanziario”.