Turchia: inflazione vola di oltre +80% ad agosto. Tassi: Erdogan prosegue la folle politica dei tagli
Nel mese di agosto l’inflazione della Turchia è balzata al record degli ultimi 24 anni, al ritmo su base annua pari a +80,21%, lievemente al di sotto delle attese degli analisti.
L’inflazione continua a correre nel paese dopo i ripetuti tagli ai tassi di interesse da parte della banca centrale della Turchia, ostaggio del presidente del paese Tayyip Erdogan.
La fiammata dei prezzi che continua a stremare la popolazione turca ha preso il via in Turchia lo scorso autunno, quando la lira turca è affondata dopo una serie di tagli di ben 500 punti base che hanno portato i tassi al 14%.
Nonostante l’outlook di un’inflazione ostinata, destinata a non sfiammarsi nell’arco dei prossimi mesi, la banca centrale turca ha di nuovo tagliato i tassi ad agosto, portandoli al 13%, motivando la mossa con il rallentamento dell’economia.
Su base mensile, l’inflazione della Turchia – misurata dall’indice dei prezzi al consumo – è salita dell’1,46%, rispetto al +2% stimato dagli economisti intervistati da R$euters.
Su base annua, il consensus aveva previsto un balzo del dato pari a +81,22%.
Andando a scomporre l’indice, si mette in evidenza il balzo dei prezzi dei trasporti, che è stato pari a +116,87% su base annua; i prezzi dei beni alimentari e delle bevande non alcoliche sono volati del 90,25%.
Il dato ha avuto un impatto poco significativo sulla lira turca, che continua a oscillare attorno ai livelli precedenti la diffusione della notizia, a 18,2250 nei confronti del dollaro.
La lira turca ha perso comunque il 44%, l’anno scorso, nei confronti del dollaro, arretrando di oltre il 27% dall’inizio di quest’anno.
In Turchia, il tasso di inflazione ha iniziato dunque a surriscaldarsi ben prima della guerra in Ucraina:
nel mese di gennaio, quando la Russia di Putin non aveva ancora invaso il paese (l’invasione è avvenuta il 24 febbraio), l’inflazione turca volava già al record degli ultimi 20 anni, con un boom di quasi il 50%, al record in un ventennio. Ma gli economisti indipendenti sottolineavano di credere che il boom vero fosse pari a +110%.