Tria su Tav: ‘Nessuno investirà in Italia se governo cambia patti’. Furia di Di Maio, medita siluramento
Tensioni tra il ministro dell’economia Giovanni Tria e l’ala M5S del governo Conte, indispettita dalle sue dichiatazioni:
“Nessuno investe in Italia se il governo cambia i patti”. E “non mi interessa l’analisi costi-benefici. Il problema non è la Tav, il problema è che nessuno verrà mai a investire in Italia se il Paese mostra che un governo che cambia, non sta ai patti, cambia i contratti, cambia le leggi e le fa retroattive. Questo è il problema, non la Tav”. Così il ministro dell’Economia Giovanni Tria nel corso della trasmissione Quarta Repubblica.
“Bisogna portare avanti l’economia italiana”, ha continuato.
Immediata la reazione del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli che, a Zapping, ha sottolineato che “Tria ha dimenticato che c’è un contratto di governo, lui dovrebbe ricordarlo”.
Ancora, Toninelli ha affermato che “Tria si atterrà a quello che c’è scritto nel contratto”. E oggi la Repubblica spiega come ieri il M5S fosse a un passo dal silurare il ministro. Scrive Tommaso Ciriaco:
“Il tracollo dei cinquestelle in Sardegna destabilizza il governo. E trascina nella mischia il ministro dell’Economia Giovanni Tria. In tv, il responsabile del Tesoro colpisce duramente la linea grillina sulla Tav. E Luigi Di Maio, infuriato, medita per un giorno intero la sfiducia pubblica del responsabile del Tesoro. Studia con lo staff della comunicazione un gesto dirompente, un post violentissimo che chiede esplicitamente le dimissioni del professore. Arriva a un millimetro dal ‘licenziamento’, poi si blocca. E accetta di aspettare almeno il vertice di oggi pomeriggio a Palazzo Chigi, dove finalmente potrà confrontarsi con Giuseppe Conte e Matteo Salvini. Ma nella lunga sera della vigilia fa trapelare di essere pronto a portare questo messaggio all’incontro tra leader: «Se Tria vuole farsi cacciare, basta chiederlo: lo cacciamo».”