Tria: prevediamo altri cali spread, deve tornare sotto 150. Esclusa del tutto manovra corrrettiva
A seguito dell’accordo raggiunto con “la Commissione Europea sul nuovo budget presentato e approvato poi dal governo italiano, lo spread è subito sceso fino a 250, da posizioni che erano intorno a 320”. Lo ha detto il ministro dell’economia Giovanni Tria, parlando da Davos ai microfoni di SkyTg24.
Tria ha fatto notare che “a volte lo spread dipende anche dalle incertezze a livello globale”.
In ogni caso, ha aggiunto, “noi ci aspettiamo che continui a scendere. Credo che, per quanto riguarda i fondamentali dell’Italia, la posizione corretta sia non superiore a 150, o anche meno”.
Sui rumor riportati nei giorni scorsi – in particolare dal quotidiano La Repubblica, che ha parlato di shock del Tesoro e di una manovra correttiva fino a 8 miliardi di euro – Tria ha risposto che “tenderei a escluderla del tutto”.
“Prima di sei mesi – ha precisato il ministro – non siamo in grado di giudicare l’andamento dei conti pubblici e non siamo in grado di giudicare neppure la vera natura del ciclo, quanto rallenta o no”.
Detto questo, la frenata dell’economia non sorprende il governo M5S-Lega:
“Siamo stati i primi ad avvertire che c’era un rallentamento dell’economia, fin da settembre e poi progressivamente anche ottobre e novembre, anche in sede internazionale, sia alla Commissione Europea sia al Fondo Monetario, quando contestavamo le politiche fiscali restrittive che questi organismi chiedevano all’Italia. Quindi non ci sorprende questo rallentamento. Se avranno ragione o no è difficile dirlo, nel senso che si tratta di stime e previsioni e soprattutto nella fasi di rallentamento le stime sono sempre più complesse”.