Treasuries: tassi 10y fanno dietrofront dopo fiammata post Fed. ‘Curva rendimenti estremamente piatta’
Dietrofront dei tassi dei Treasuries Usa, dopo la volatilità della settimana che si avvia a conclusione: una settimana caratterizzata dalla decisione della Fed di Jerome Powell di alzare i tassi di 75 punti base, al nuovo range compreso tra l’1,50% e l’1,75%. I tassi decennali scendono al 3,28%, mentre i tassi a 30 anni sono in flessione al 3,3372%. I rendimenti dei Treasuries a 2 anni, più sensibili alle decisioni di politica monetaria della Fed, sono invece in crescita al 3,1722%. In generale, i tassi sui Treasuries Usa comunque ritracciano, dopo che, nella sessione di ieri erano tornati a puntare verso l’alto. I timori di stagflazione e la prospettiva di nuove strette monetarie da 75 punti base hanno fatto volare ieri i tassi decennali al 3,4%, mentre quelli a due anni sono saliti attorno al 3,372% circa.
Eva Sun-Wai, Fund Manager di M&G Investments, ha commentato l’impatto della decisione della Fed di Jerome Powell di alzare i tassi Usa di 75 punti base sul mercato dei Treasuries, facendo notare che, “se ci aspettiamo un tasso mediano del 3,8% l’anno prossimo e del 3,4% l’anno successivo, non sorprende che la parte a 2 anni della curva stia reagendo; al momento in cui scriviamo ha raggiunto il livello del 3,4%. Non c’è molto da dire, dato che i mercati hanno spostato le loro aspettative da 50 a 75 pb questa settimana, dato che la Fed ha chiarito di essere “impegnata a riportare l’inflazione al livello del 2%”. L’aspetto interessante – continua il gestore – è che la curva è estremamente piatta, persino un po’ invertita, a indicare che un atterraggio morbido sembra non essere più tanto una priorità per la Fed. Le banche centrali devono abituarsi alla normalizzazione delle condizioni finanziarie per controllare l’inflazione, ma sono anche preoccupate per il mercato obbligazionario ribassista”.