Tensione Tria-opposizioni in commissione Bilancio. Ministro: ‘se non siete d’accordo, me ne vado’
Tensione tra Giovanni Tria e i partiti di opposizione al governo, nel corso dell’intervento del titolare del Tesoro sulla manovra, nella commissione Bilancio della Camera. Le opposizioni hanno chiesto un dibattito sulla manovra, a cui Tria si è però sottratto, ricordando di non aver “aderito a un’audizione, ma a un’informativa”.
“Il tema è da informativa, non da audizione, non sono in grado di fare un’audizione. Se non siete d’accordo, me lo dite e io, non vi offendete, me ne vado”. Tria si era recato immediatamente alla Camera dopo essere sbarcato da un aereo.
Decisamente negativa la reazione delle opposizioni, con i relativi gruppi che hanno abbandonato i lavori della commissione.
Così il democratico Luigi Marattin: “Non c’è gran senso nel proseguire, dal momento che Tria in modo confuso ci ha detto che prosegue una trattativa con l’Ue sul fondo” su pensioni e reddito “che rappresenta il cuore della manovra”.
Fabio Rampelli di Fdi ha parlato di “mortificazione del Parlamento” e di “un mezzo disastro e fallimento”.
Sulla manovra, il ministro dell’economia ha segnalato che “qualsiasi accordo è subordinato al fatto che non si toccano le priorità di intervento comunicate al Parlamento. L’azione deve consentire di mantenere quello che voi state discutendo”.
Tria non ha inoltre escluso altre misure per ridurre il debito pubblico:
“Abbiamo già apportato alcune modifiche, tra cui aumentare le previsioni da possibili dismissioni di asset al fine di dare una specie di garanzia di discesa del debito. Forse in quell’ambito è possibile fare qualcosa e si tratta di vedere qualche altra misura aggiuntiva”.