Tassi, minute Fed: ‘necessaria politica più restrittiva. Inflazione rallenta meno di quanto anticipato’
La Fed è intenzionata a proseguire nel percorso di rialzi dei tassi, fino a quando il problema dell’inflazione galoppante degli Stati Uniti non sarà risolto. E’ quanto emerge dalle minute relative all’ultimo meeting del Fomc, il braccio di politica monetaria della banca centrale Usa, relative al 21 settembre scorso, quando i tassi principali di riferimento sono stati alzati di 75 punti base, come da attese.
La banca centrale americana ha portato i tassi Usa nel range compreso tra il 3% e il 3,25%, al record dal 2008, procedendo alla terza stretta consecutiva di 75 punti base.
“I partecipanti (al Fomc) – si legge nei verbali della Fed – hanno ritenuto che la Commissione dovesse muoversi verso, e poi mantenere, un approccio di politica (monetaria) più restrittivo, al fine di centrare il mandato della Commissione, volto a promuovere la massima occupazione e la stabilità dei prezzi”.
Le minute della Fed continuano, rimarcando che l’inflazione “finora mostra pochi segnali di indebolimento”, fattore che ha portato gli esponenti del Fomc a “rivedere al rialzo l’outlook sulle strette monetarie necessarie per centrare gli obiettivi della Commissione”.
L’inflazione, si legge ancora nei verbali, è rimasta alta in modo inaccettabile, ben superiore al target della Fed di lungo termine, pari al 2%.
“I partecipanti hanno rilevato che i recenti dati relativi all’inflazione hanno in generale superato le attese e che l’inflazione sta scendendo più lentamente di quanto anticipato”, si legge ancora nei verbali.