Tassi Islanda: Banca centrale annuncia decimo rialzo dal 2021, l’inflazione continuerà a correre anche nel 2023
La banca centrale dell’Islanda ha annunciato di aver alzato i tassi principali di riferimento al 6%, record dal 2010, in quella che è la carrellata di strette monetarie tra le più lunghe in Europa.
Obiettivo: smorzare la crescita dell’inflazione, che continua ad assillare le banche centrali di tutto il mondo.
I tassi di riferimento dell’Islanda sono stati alzati di 25 punti base: è il decimo rialzo varato dal maggio del 2021, quando la banca centrale dell’Islanda (Sedlabanki) è stata la prima ad alzare il costo del denaro.
“Gli aumenti dei prezzi sono diffusi, e l’inflazione sottostante ha continuato a salire – si legge nel comunicato dell’istituzione – Gli indicatori sufferiscono che le aspettative sull’inflazione sono diventate meno solidamente ancorate al target e che, di conseguenza, potrebbe volerci più tempo di quanto anticipato per far scendere l’inflazione”.
In Islanda l’inflazione ha rallentato un po’ il passo rispetto alla crescita al ritmo annuo del 9,9% di luglio; tuttavia, secondo le previsioni dell’Ocse, in Islanda il tasso di inflazione si attesterà in media all’8,3% nel 2023.
Dal report dell’Ocse è emerso comunque che l’economia del paese sta crescendo a un ritmo più solido rispetto agli altri paesi del Nord.
La banca centrale dell’Islanda Sedlabanki ha dal canto suo annunciato di prevedere per il trimestre attuale una crescita dell’inflazione, in media, del 9,4%: le stime sono poi di un calo al 4,5% nell’ultimo trimestre del 2023.
L’istituzione ha rivisto anche al rialzo le stime sul Pil dell’Islanda del 2023, anticipando un’espansione pari a +2,8%.