Tassi in picchiata nell’asta Btp, mai così bassi con governo Conte. Draghi fa sorridere l’Italia
Era oltre un anno (da aprile 2018) che l’Italia non riusciva a piazzare i Btp a tassi così bassi, ossia da prima dell’insediamento del governo Conte. L’asta odierna, l’ultima del primo semestre, ha segnato un sold-out con soprattutto un forte calo dei rendimenti rispetto a un mese fa. Sponda importante è l’ondata di calo dei rendimenti sull’obbligazionario a seguito delle parole di Mario Draghi che settimana scorsa ha fatto intendere che la Bce è pronta a nuove misure, in particolare il taglio dei tassi, che il mercato si attende a settembre.
Oggi il Btp decennale è stato allocato al tasso del 2,09%, in netto calo dall’2,60% a cui lo stesso titolo era stato assegnato un mese fa. Il rapporto di copertura è stato di 1,32. L’ammontare allocato è stato di 2,75 mld a fronte di richieste per quasi 3,63 mld.
Il Tesoro ha allocato anche il Btp a 5 anni (scadenza luglio 2024) per 2,25 mld al tasso dell’1,34%, in calo di 48 punti base rispetto a un mese fa. Il rapporto di copertura è stato 1,48.
Infine, allocato il CCT EU con scadenza gennaio 2025 per 1 miliardo di euro. La domanda è stata di 1,74 mld con un rapporto di copertura di 1,74. Il rendimento di assegnazione del CCTeu è stato di 1,60%, in calo di 36bp con quello di un mese fa.