Stiglitz ammonisce Bce e Fed: ‘rialzi tassi strada diretta per recessione, non per combattere l’inflazione’
“Non mi stancherò di ripeterlo: i rialzi dei tassi sono la via più sbagliata per combattere l’inflazione. Sono solo la strada più diretta e sicura per la recessione”. Così il premio Nobel all’economia Joseph Stiglitz, ex consigliere del presidente Usa Bill Clinton.
“La Bce in un certo senso era obbligata ad aumentare i tassi per ridurre il divario con l’America e quindi contenere i rialzi del dollaro, che sono stati fin troppi. Quanto alla Fed, forse possiamo accreditarla di un minimo di resipiscenza perché sembra che alzerà i tassi dello 0,25%, metà di quanto previsto. È già qualcosa. Quel che non si perdona alla Fed sono le falle nel sistema di regolazione e vigilanza… quelle che non hanno imposto alle banche medio-piccole degli stress test efficaci e stringenti”.
Nella sua intervista al quotidiano La Repubblica Stiglitz ha ammonito le banche centrali per la maxi ondata di liquidità che hanno riversato sui mercati finanziari con le politiche monetarie straordinariamente accomodanti lanciate negli ultimi anni, prima che il balzo della crescita dell’inflazione le costringesse a fare un improvviso dietrofront, inaugurando la stagione dei rialzi dei tassi.
“Intanto tutto questo denaro bisognava non averlo mai messo in circolazione – ha fatto notare il Premio Nobel – Un decennio di tassi a zero e di politica monetaria accomodante su entrambi i lati dell’oceano, hanno dato il via libera alle avventure finanziarie più spregiudicate e rischiose.
Ne abbiamo in questi giorni degli esempi lampanti”.
Detto questo, ha avvertito Stiglitz, oggi professore alla Columbia University, “l’inflazione, ora che inevitabilmente è arrivata si combatte con tutt’altri metodi. Il rallentamento dell’attività dovuto alla fine della grande euforia post-pandemica e alla sciagurata guerra in Ucraina, è da solo un fattore anti-inflazione. E poi vanno incoraggiati gli investimenti produttivi più razionali e sensati, in grado di diffondere anche un certo grado di ottimismo come quelli ambientali”.