Stati Uniti: forte dato manifattura fa ben sperare per disoccupazione e payrolls (analisti)
Il forte miglioramento dell’attività manifatturiera degli Stati Uniti, con l’indice Ism che a settembre è balzato sui massimi di maggio 2004 a 60,8 punti, dimostra come stiano arrivando i benefici della ripresa economica domestica e globale, oltre che del debole dollaro e fa ben sperare per i dati sul mercato del lavoro, in uscita venerdì pomeriggio. Ne è convinto James Knightley, senior economist di ING, che sottolinea come il 94% delle attività manifatturiere Usa abbiano riportato una crescita, il 72% abbia aumentato i dipendenti e il 100% abbia pagato di più per gli input. “Chiaramente, l’economia domestica è molto forte, ma anche le esportazioni stanno traendo beneficio dalla debolezza del dollaro e dalla ripresa economica globale”, afferma Knightley. Il dato supporta l’aspettativa di una tenuta delle non-farm payrolls, nonostante gli uragani che hanno colpito gli Stati Uniti a settembre, e la view che il Pil Usa nel secondo semestre sarà buono e permetterà alla Fed di attuare un ulteriore rialzo dei tassi a dicembre.