Spread scende dai massimi, yield BTP 2y torna sotto 0,2%. Le banche respirano
Dopo le forti tensioni sull’obbligazionario della vigilia, questa mattina lo spread Btp-Bund segna un calo di oltre il 3,5 per cento a quota 177,3 punti base. Il rendiemnto del BTP a 10 anni risulta del 2,34%. Rimangono in primo piano le questioni politiche italiane con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che attenderà fino a domani prima di decidere se conferire a Giuseppe Conte l’incarico di governo. Ieri intanto Fitch Ratings ha avvisato che il programma di governo predisposto da M5S-Lega aumenta i rischi per il profilo di credito sovrano dell’Italia, in particolare attraverso l’allentamento fiscale previsto e il potenziale danno alla fiducia.
L’alleviarsi delle pressioni sui Btp fa bene alle banche: +0,85% per Unicredit, +0,50% Bper e +0,31% Intesa. Unica nota stonata è Banco Bpm (-1,67%).
Il mercato ieri ha iniziato a guardare con preoccupazione il movimento rendimenti sulle parti brevi che sono saliti più di quelle lunghe tra venerdì e lunedì. Il rendimento del Btp a 2 anni è oggi dello 0,19% dal picco a 0,25% toccato ieri a livelli più che triplicati rispetto a venerdì. Fino al 15 maggio il rendimento era ancora in negativo. “Se i rendimenti sulle parti brevi salgono più di quelle lunghe è l’inizio di un segnale di stress (tipicamente, i bond a scadenze brevi sono in mano agli investitori più risk adverse, come i fondi monetari e le tesorerie)”, sottolinea Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr.