Spread BTp-Bund in alleggerimento dopo parole magiche di Draghi
Spread in alleggerimento sul mercato delle obbligazioni governative dopo le parole del chairman Bce Mario Draghi. Sulle scadenze decennali della curva, il differenziale di rendimento fra BTp e Bund è sceso a 192 punti base nei minuti successivi alla conferenza stampa tenuta a Tallinn da Draghi; questa mattina lo spread fra i due titoli aveva aperto in area 202 punti base.
La Banca Centrale Europe ha messo mano, come previsto dal mercato, alle stime di inflazione, riducendole. La view sui prezzi al consumo per i prossimi tre anni passa all’1,5%, contro l’1,7% precedente per il 2017, all’1,3 dal precedente 1,6% per il 2018 e all’1,6 dall’1,7 per cento per il 2019.
Si potrebbe leggere tra le righe la possibilità di una prosecuzione del QE da 60 miliardi al mese ben oltre la scadenza di fine dicembre 2017. “Se riduci le stime di inflazione per l’anno prossimo stai semplicemente comunicando al mercato di non aver alcuna fretta nel procedere ad un processo di normalizzazione della politica monetaria”, ha commentato Michael Hewson, economista di CMC Markets.
Ossigeno per l’Italia, soprattutto alla luce delle elezioni che dovrebbero tenersi al massimo la prossima primavera (o in autunno in caso di elezioni anticipate).
Un eventuale prolungamento delle “misure non convenzionali” di politica monetaria metterebbe infatti al riparo i nostri BTp per un periodo maggiore assicurando protezione contro eventuali attacchi speculativi sul debito italiano, attacchi che potrebbero minare la fiducia degli investitori internazionali nei confronti dell’Italia e far tornare lo spettro di una disgregazione dell’Eurozona.