Spauracchio recessione globale pesa su Piazza Affari, TIM in coda al Ftse Mib
Incipit dell’ultima seduta della settimana in netto calo per i mercati europei. In Italia Il Ftse Mib arretra dell’1,34% a 22.065 punti. Tra i singoli titoli spiccano i cali di Moncler e Poste che cedono entrambe oltre il 2%. Male anche Unicredit, protagonista in positivo delle scorse sedute, che cede l’1,4%. Il peggiore del Ftse Mib è però TIM con -3,31% in area 0,1925 euro.
A tenere banco sui mercati sono i timori recessivi. La Banca Mondiale ha avvertito di una recessione globale il prossimo anno, provocata dall’ondata di inasprimento da parte delle banche centrali; Indermit Gill, capo economista della Banca mondiale, si è detto preoccupato per la “stagflazione generalizzata”, un periodo di bassa crescita e alta inflazione, nell’economia globale, osservando che la banca ha ridotto le previsioni per la maggior parte dei paesi. Il FMI ha affermato invece che prevede che alcuni paesi entrino in recessione nel 2023, ma è troppo presto per dire se ci sarà una recessione globale diffusa.
Sul fronte obbligazionario, il rendimento dei Treasury a due anni ha toccato ieri il 3,873%, nuovo massimo da 15 anni. I dati contrastanti sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti e sui dati sulle richieste di sussidio di disoccupazione hanno rafforzato la tesi di aumenti aggressivi dei tassi della Federal Reserve.