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Salini e Fincantieri: pronti a iniziare ponte Morandi con 10 giorni di anticipo

11 Marzo 2019 15:17

Salini Impregilo e Fincantieri sono pronti a iniziare il ponte Morandi di Genova con 10 giorni di anticipo. “Siamo pronti con Fincantieri a iniziare le sottofondazioni del ponte con 10 giorni di anticipo sulla data prevista del 31 marzo, perché Genova deve ripartire dal lavoro, per dare un futuro a tutti quei lavoratori che possono trovare occupazione nei cantieri impegnati nella costruzione di nuove opere. Il taglio di questa prima lamiera non è solo il primo passo per l’avvio di un progetto importante come il ponte, ma è anche l’occasione per dimostrare che, quando c’è una visione condivisa tra grandi imprese private, lo stato e gli enti locali, anche l’Italia è in grado di scrollarsi di dosso l’immagine di immobilismo, attivandosi per far crescere l’occupazione, partendo dallo sviluppo delle infrastrutture”. Queste le parole di Pietro Salini, amministratore delegato di Salini Impregilo, a margine dell’inaugurazione del nuovo stabilimento ‘Fincantieri Infrastructure’ e del taglio della prima lamiera destinata alla costruzione del nuovo Ponte di Genova.

“In questo settore – sottolinea Pietro Salini – abbiamo accumulato un ritardo abissale rispetto agli altri grandi paesi industrializzati, perdendo negli ultimi anni oltre 600 mila posti di lavoro, in un paese in cui la disoccupazione giovanile ha superato il 30%. Il settore delle infrastrutture può fare da traino per la ripresa dell’occupazione, e per fare questo dobbiamo tornare ad investire, superando le divisioni. E dobbiamo farlo, come dimostriamo oggi con il taglio della prima lamiera del ponte, rispettando i tempi previsti per i progetti”.

Il ponte di Genova, aggiunge Salini, può diventare il paradigma di questo nuovo modo di fare infrastrutture, un modello in cui stato, enti locali e imprese private concorrono tutti per dare ai cittadini un’opera essenziale, per creare occupazione e sviluppo nel più breve tempo possibile. Un modello che si attiva sempre, in ogni cantiere, dal più piccolo al più grande, non solo come risposta a tragedie come quella del ponte Morandi”.