Rialzo tassi Bce, scudo TPI, crisi governo Draghi: euro-dollaro resiste sopra la parità, migliore settimana da maggio
L’euro si appresta a concludere la migliore settimana dal mese di maggio nei confronti del dollaro, complice la decisione della Bce di Christine Lagarde di alzare i tassi dell’area euro in modo più aggressivo di quanto preventivato, al fine di contrastare l’inflazione galoppante nel blocco.
Ieri la Bce ha alzato i tre principali tassi di riferimento, ovvero i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale di 50 punti base, rispettivamente allo 0,50%, allo 0,75% e allo 0,00%, con effetto dal 27 luglio 2022, sancendo la fine dell’era dei tassi negativi.
L’euro si appresta a terminare la settimana, contrassegnata anche dalla crisi di governo in Italia – culminata ieri nelle dimissioni del presidente del Consiglio Mario Draghi, nello scioglimento delle Camere da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e nella decisione di stabilire per il 25 settembre la data delle elezioni anticipate – con un rialzo solido pari a +1,21%.
Il Dollar Index ha ceduto invece su base settimanale, ovvero dalla sessione di venerdì scorso, l’1,27%.
Oggi l’euro torna indebolirsi nei confronti della valuta Usa, cedendo lo 0,40% a $1,0186, ma si conferma al di sopra della parità, che aveva bucato per la prima volta in 20 anni la scorsa settimana.
Ieri la Bce ha lanciato anche l’attesissimo strumento contro la frammentazione dell’area euro.
Nel giorno delle dimissioni del presidente del Consiglio Mario Draghi, in un’Italia scossa dalla crisi di governo, la Bce ha annunciato lo strumento noto in Italia come scudo anti-spread o salva BTP, battezzato dall’Eurotower TPI (strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria, ovvero Transmission Protection Instrument, TPI).
Il TPI sarà uno strumento senza limitazioni ex ante, ma la sua attivazione sarà possibile solo se il paese di cui ne avrà bisogno rispetterà quattro condizioni: 1) Il rispetto delle regole fiscali dell’Unione europea. 2) L’assenza di gravi squilibri macroeconomici. La sostenibilità fiscale, dunque sostenibilità della traiettoria del debito 4) La presenza di politiche macroeconomiche solide e sostenibili.