Regno Unito: inflazione sui massimi da otto mesi a novembre
L’inflazione nel Regno Unito ha raggiunto il picco degli ultimi otto mesi in novembre, superando ulteriormente l’obiettivo del 2% della Bank of England e sostenendo le aspettative che questa manterrà i tassi di interesse invariati nella sua ultima riunione dell’anno.
L’indice dei prezzi al consumo ha registrato un aumento annuale del 2,6%, rispetto al 2,3% di ottobre, spinto verso l’alto dai prezzi dei carburanti per motori e dell’abbigliamento. Gli economisti si aspettavano che il CPI si attestasse al 2,6%, mentre la BOE prevedeva il 2,4%.
La sterlina è rimasta pressoché invariata a circa $1,27 dopo il rapporto. Alcuni economisti temevano un balzo più marcato del CPI, specialmente dopo che la crescita dei salari ha accelerato per la prima volta in più di un anno, secondo i dati pubblicati martedì. L’inflazione è stata contenuta dal calo dei prezzi dei biglietti aerei.
L’inflazione dei servizi — attentamente monitorata dai responsabili delle decisioni sui tassi della BOE per segni di pressioni persistenti — è rimasta ostinatamente alta al 5%. La BOE si aspettava il 4,9%.
I dati rafforzeranno i timori di una cosiddetta “stagflazione” — uno scenario di alta inflazione e bassa crescita che minaccia di causare un grosso mal di testa per il Primo Ministro Keir Starmer, il cui governo laburista ha promesso di migliorare gli standard di vita.
Si prevede che la BOE manterrà invariati i costi di prestito al 4,75% giovedì e li ridurrà a un ritmo cauto l’anno prossimo, con il Regno Unito alle prese con rischi inflazionistici sia interni che esterni. I trader hanno abbandonato le aspettative di tre tagli l’anno prossimo, e ora prevedono solo due tagli pieni.