Rbs: forte calo degli utili nel primo trimestre, Brexit peserà anche nei prossimi mesi
La banca britannica Royal Bank of Scotland (Rbs), in cui il 62% del capitale è ancora detenuto dal governo, ha chiuso il primo trimestre 2019 con un utile netto in calo del 12,5% a 707 milioni di sterline (819 milioni di euro) a causa della forte pressione competitiva e delle incertezze legate alla Brexit.
Sui profitti del gruppo pesa una fiacca attività all’inizio dell’anno e un calo dell’8% del suo fatturato a 3,04 miliardi di sterline. Rbs afferma che si sta evolvendo in un mercato molto competitivo che colpisce il retail banking, core business del gruppo.
In calo anche l’utile operativo lordo a 1,013 miliardi di sterline, contro gli 1,213 di un anno fa. Il risultato è di circa 10 punti percentuali maggiore delle stime. Il Common Equity Tier 1 ratio della banca si conferma al 16,2%.
Rbs si concentra anche sulle conseguenze della Brexit, la cui data è stata posticipata a ottobre ed avverte che sarà difficile far crescere la propria attività nei prossimi mesi. “Se da un lato confermiamo la guidance -riporta la nota diffusa dalla banca – rileviamo che l’impatto dell’incertezza legata alla Brexit, insieme alla volontà di posticipare le decisioni relative i prestiti da parte delle imprese, è probabile che incrementi le sfide alla crescita del fatturato nel breve termine”.
I risultati del primo trimestre sono pubblicati il giorno dopo l’annuncio a sorpresa delle dimissioni del ceo Ross McEwan, in carica dal 2013 e uno degli architetti del recupero della banca.
Oggi a Londra il titolo Rbs perde il 4,2% portandosi sotto i 240 pence. La performance delle ultime cinque sedute è pari al -9%, mentre il saldo trimestrale delle azioni dell’istituto di Edimburgo è positivo per il 7%.