Prova di forza di Piazza Affari: Azimut maglia rosa, ko Ubi Banca
Prova di carattere dei mercati europei quest’oggi, che hanno chiuso tutti con una performance ampiamente superiore al punto percentuale. Il mercato italiano ha saputo cogliere i segnali operativi emersi nelle prime due sedute della settimana ed ha superato con successo le coriacee barriere statiche poste fra i 21.100 e 21.200 punti.
In questo quadro l’indice FTSE Mib di Milano ha chiuso in rialzo dell’1,52% a 21.432,55 punti, distanziando in maniera ancor più netta le ormai ex resistenze violate a cavallo fra lunedì e martedì. Le quotazioni, giunte ormai a ridosso dei 21.500 punti, dovranno affrontare un ulteriore ostacolo posizionato leggermente più su a 21.600-21.630 punti per confermare il break out con una chiusura settimanale.
A migliorare l’umore di casa nostra è stato il voto di fiducia espresso dalla Camera sul decreto legge che disciplina la liquidazione ordinata di Veneto banca e Popolare di Vicenza. Con 318 voti favorevoli e 178 contrari, la Camera ha votato la fiducia al governo ed entro fine settimana è atteso il via libera definitivo prima del passaggio al Senato per la seconda lettura.
Al contrario di quanto ci si potrebbe aspettare i winner di giornata non sono però i titoli bancari, rimasti un po’ più indietro come ad esempio UBI Banca, -1,79% a 4,062 euro, ostaggio delle prese di beneficio dopo il poderoso rally da inizio anno.
Hanno chiuso sostenuti da acquisti in massa i titoli finanziari come Azimut, +3,8 a 18,59 euro, e Banca Generali, +3,48% a 28,23 euro. Bene anche energia e tech: STM, +3,28% a 13,98 euro, Tenaris, +3,09% a 13,98 euro, e Saipem, +3,29% a 3,45 euro. Si distingue anche il settore auto con Ferrari, +3,66% a 80,8 euro, e Brembo, +3,06% a 13,82 euro.
Vi è poco da fare per Ferragamo, titolo in rosso dello 0,39% a 22,95 euro in chiusura. Al di fuori del listino principale merita menzione i titoli Fincantieri, che ha chiuso con il +3% a 1,03 euro, dopo aver aggiornato i nuovi record storici.