Produzione industriale in calo. UNC: rischio recessione. Codacons: possibile debacle per Natale
“Rischio recessione. Dopo il calo delle vendite, arriva anche quello della produzione. Un autunno nero che avvicina lo spettro di una riduzione del Pil” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori commentando i dati resi noti oggi dall’Istat sulla produzione industriale a ottobre. “Come dimostrano i dati di oggi, dove a crollare maggiormente sono i beni di consumo (-3%), se si vuole uscire da questa crisi bisogna rilanciare la capacità di spesa del ceto medio e di quello meno abbiente. Se le famiglie non consumano, infatti, i commercianti non vendono e le imprese non producono. Insomma, bisogna fare l’opposto di quanto sta facendo il Governo nella manovra, che sta puntando sull’aiuto alle imprese, ultimo anello della catena, invece che sugli italiani. E’ vero che sono le imprese a produrre valore aggiunto, ma lo possono fare solo se hanno ordinativi, altrimenti devono chiudere” conclude Dona.
“Dopo il commercio anche l’industria italiana inizia a risentire degli effetti della crisi in atto nel nostro paese – spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi – L’inflazione alle stelle e l’emergenza energia, dopo aver colpito la fiducia di consumatori e imprese e le vendite al dettaglio, fanno sentire il loro peso anche sulla produzione industriale, rallentando per il secondo mese consecutivo il comparto”. “Un pessimo segnale arriva sul fronte dei beni di consumo, che calano del 3% sul mese e dell’1,7% su base annua, con punte del -4,1% per quelli durevoli. Un campanello d’allarme in vista del prossimo Natale, che rischia di registrare una debacle in termini di spesa e consumi delle famiglie” – conclude Rienzi.