Polemica Mes, Gualtieri: ‘dibattito senza senso, riforma non prevede ristrutturazione preventiva del debito’
“A proposito della riforma del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) si è ingenerata nel dibattito italiano molta confusione”. Così il ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri interviene con una nota sulla polemica montata in Italia, che ha per oggetto la riforma del Mes e gli eventuali effetti negativi che avrebbe sull’Italia, rendendo le ristrutturazioni del debito più semplici.
Un dibattito “senza senso” – ha detto l’economista – visto che il Mes non prevede il bisogno di “ristrutturare preventivamente il debito”.
“L’innovazione fondamentale che è stata introdotta riguarda la possibilità che il Mes svolga la funzione di backstop fiscale, cioè di supporto, per il Fondo di risoluzione unico, una linea di credito pari a circa 70 miliardi di euro che permetterà una gestione più efficace delle crisi bancarie, e senza condizioni a carico dei paesi interessati. È un’innovazione positiva, che da tempo come Italia avevamo richiesto, e che costituisce un nuovo tassello verso il completamento dell’Unione bancaria. Per il resto le condizioni per l’accesso di un paese ai prestiti del Mes non sono cambiate, anzi, per una fattispecie specifica, sono state sia pur solo parzialmente alleggerite”.
In modo particolare, ha aggiunto il titolare del Tesoro, “è bene chiarire come la riforma del Mes non introduca in nessun modo la necessità di ristrutturare preventivamente il debito per accedere al sostegno finanziario”.
“Quanto all’introduzione delle clausole cosiddette Single-limb per il debito emesso dopo il 2022 si tratta di un cambiamento noto da tempo e che non avrà alcun impatto sul debito pubblico dei paesi dell’eurozona, e che anzi impedisce comportamenti opportunistici e ricattatori da parte di fondi speculativi”.
Gualtieri ha piuttosto lodato la creazione del Fondo Sakva stati:
“L’istituzione del Mes nel 2012 ha contribuito a rafforzare gli strumenti a disposizione dell’Unione Economica e Monetaria per fronteggiare e gestire eventuali crisi cui potrebbe essere sottoposta l’Area Euro e i suoi Stati Membri per i quali questo strumento rappresenta il prestatore di ultima istanza”.
Il Mes (ESM) in corso di riforma è insomma per Gualtieri “un alleato e non un nemico” dell’Italia, che è fra i suoi principali azionisti, anche se non avrà bisogno dei suoi aiuti perché “il debito è sotto controllo”.