Pil Cina paga effetto lockdown da Covid. In II trimestre mai così male da inizio pandemia
Effetto lockdown da Covid sul Pil della Cina relativo al secondo trimestre. Nel periodo compreso tra i mesi di aprile e giugno, periodo in cui è esplosa l’ondata di pandemia più forte dal 2020 e in cui diverse sono state le città a cui è stato imposto il lockdown – in base alla politica zero Covid del governo di Pechino – il Pil della Cina è sceso del 2,6% su base trimestrale, peggio della flessione pari a -1,5% attesa.
Su base annua, l’economia cinese ha riportato una espansione pari a +0,4%, pegio del +1% atteso dagli analisti.
“La crescita del Pil del secondo trimestre è stata la peggiore dall’inizio della pandemia, visto che i lockdown, in particolare a Shanghai, hanno inciso in modo grave sull’attività (economica), all’inizio del trimestre”, ha commentato alla BBC Tommy Wu, capo economista di Oxford Economics.
Wu ha agginto che, “i dati di giugno sono stati comunque migliori, con l’attività che si è ripresa dopo che la maggior parte dei lockdown è stata ritirata”.
“Il punto è che la crisi del settore immobiliare ha continuato a pesare sulla crescita”, ha aggiunto Wu.
Non per niente, riferisce l’agenzia di stampa Bloomberg, nelle ultime ore le autorità di vigilanza e bancarie hanno indetto una riunione di emergenza per affrontare la ‘ribellione’ di diversi mutuatari che si stanno rifiutando di versare le rate sui mutui contratti per la realizzazione di piani immobiliari che non sono stati ancora completati.