Pil Australia +3,6% a/a in II trimestre. Con rally prezzi commodities boom senza precedenti dei profitti mining
Il Pil dell’Australia relativo al secondo trimestre dell’anno è cresciuto dello 0,9% su base trimestrale e del 3,6% su base annua. E’ quanto emerge dall’ufficio di Statistica del paese, che ha messo in evidenza come l’espansione sia stata sostenuta dalle maggiori spese dei consumatori per i viaggi – e dunque dalla componente dei servizi dei trasporti – e il settore alberghiero, così come dal boom dei profitti legati nel mercato delle attività di estrazione delle materie prime.
“L’aumento delle spese per consumi delle famiglie e le esportazioni hanno sostenuto la crescita nel trimestre terminato a giugno”, ha commentato il numero uno della divisione National Accounts dell’ufficio di statistica Sean Crick, continuando:
“Questo è il terzo trimestre consecutivo di crescita economica, che segue la contrazione del terzo trimestre del 2021, provocata dalla (variante Covid) Delta”.
Ha inciso sul dato il boom senza precedenti dei profitti legati alle attività di estrazione, volati di quasi il 17% a $83 miliardi sulla scia del rally dei prezzi delle commodities.
Ieri la Reserve Bank of Australia (RBA- banca centrale dell’Australia) ha alzato i tassi di interesse di riferimento dell’Australia di 50 punti base per la quarta volta consecutiva, portandoli al 2,35%.
Si tratta della quinta stretta monetaria consecutiva dal mese di maggio, quando la banca centrale australiana ha dato il via al percorso di rialzo dei tassi, per porre un freno all’inflazione.
Nel trimestre terminato a giugno, l’inflazione australiana è cresciuta al ritmo annuale del 6,1%, molto al di sopra del target della banca centrale RBA, fissato tra il 2% e il 3%.