Piazza Affari vola con Bce e rinvio elezioni: banche sugli scudi con UniCredit e Bper Banca, soffrono Ferragamo ed FCA
Piazza Affari ha mostrato i muscoli, in una seduta agevolata dal discorso di Mario Draghi a Tallinn e dall’allontanarsi dello spettro delle elezioni anticipate in autunno.
Il Consiglio direttivo della Bce ha deciso di mantenere i tassi d’interesse su “livelli pari a quelli attuali” per un prolungato periodo di tempo e ben oltre l’orizzonte degli acquisti netti di attività. E’ stato eliminato dunque il riferimento a “più bassi” in relazione al costo del denaro che risulterà “congelato” agli attuali livelli, cioè sui minimi storici, per “un prolungato periodo di tempo”. In precedenza la forward guidance era leggermente più accomodante con l’indicazione di tassi “su livelli pari o inferiori a quelli attuali”.
Modificate al ribasso le stime d’inflazione fino al 2019. “Se riduci le stime di inflazione per l’anno prossimo stai semplicemente comunicando al mercato di non aver alcuna fretta nel procedere ad un processo di normalizzazione della politica monetaria”, ha commentato Michael Hewson, economista di CMC Markets.
Sul fronte interno si allontana lo spettro di elezioni anticipate, e mentre il mondo della politica italiana torna a essere lacerato dalle eterne divisioni interne, Piazza Affari brinda e lo spread crolla. In questo quadro si è alleggerito lo spread sul mercato delle obbligazioni governative, in particolar modo sulle scadenze decennali della curva. Il differenziale di rendimento fra BTp e Bund è sceso sino a 192 punti base nei minuti successivi alla conferenza stampa tenuta a Tallinn da Draghi; questa mattina lo spread fra i due titoli aveva aperto in area 202 punti base.
In questo contesto il FTSE Mib ha chiuso in rialzo del +1,46% a 21.042,41 punti, miglior indice del Vecchio Continente, sullo sprint fatto registrare dalle banche e dai finanziari: Azimut ha chiuso con un guadagno del 3,89% a 18,14 euro, miglior titolo fra le blue chip. Il calo dello spread ha agevolato anche gli altri istituti di credito; ecco che sul secondo gradino del podio si è posizionata Banca Generali, +3,79% a 27,6 euro e a seguire UniCredit, +3,22% a 16,03 euro.
Oltre al settore creditizio, sono state ben comprate le azioni Enel, +3% a 4,94 euro, e le Tenaris, +1,57% a 13,51 euro. Pochi i ribassi, concentrati soprattutto su Ferragamo, -3,5% a 24 euro, dopo il dowgrande di MainFirst di questa mattina, ed FCA, -1,13% a 9,62 euro.