Piazza Affari vola ai massimi di chiusura da giugno 2008, Ferrari e Stm regine di giornata
Massimi a quasi 10 anni per Piazza Affari. L’indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,86% chiudendo a quota 24.544 punti, pari ai massimi di chiusura dal lontano giugno 2008. Gli investitori non sembrano preoccupati dagli sviluppi politici con il i leader di M5S e Lega concordi nello spingere per elezioni anticipate già a luglio se non si troverà un accordo per un governo politico. Oggi il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha ripreso le consultazioni per la formazione del nuovo governo. Sul fronte societario domani si entrerà nel vivo con il valzer delle trimestrali bancarie, la prima sarà Intesa Sanpaolo seguita mercoledì da Unicredit.
Colpo di reni sul finale di giornata per i testimonial del settore oil. Saipem segna un +1,48% a 3,216 euro; ancora meglio Tenaris salita di oltre il 2%. Eni aggiorna i massimi a tre anni in area 16,664 euro, con un balzo giornaliero dell’1,92%. Sponda importante dai massimi da ottobre 2014 aggiornati oggi dal petrolio con il Wti in area 70,5 euro.
Ennesimo exploit per il titolo Ferrari che ha chiuso sui nuovi massimi storici sopra quota 118 euro e un balzo di giornata del 3,73%. Il titolo del Cavallino Rampante era reduce dal balzo di oltre il 7% di venerdì in scia ai giudizi positivi arrivati in seguito ai conti record del primo trimestre.
Protagonista assoluta di giornata anche Stm (+3,48%) che si è accodata al rally del settore hi-tech.
Progresso nell’ordine dell’1% per Tim. Dopo l’esito dell’assemblea di venerdì scorso, con il fondo Elliott che ha strappato la maggioranza in assemblea aggiudicandosi la maggioranza del cda di Tim, oggi il cda sceglierà l’ad con la conferma quasi scontata di Amos Genish, mentre la presidenza dovrebbe andare a Fulvio Conti.
Tra i pochi titoli in negativo spicca Moncler (-1,18%%) ancora debole dopo il calo del 3,5% di venerdì a seguito della diffusione dei conti trimestrali che comunque sono stati buoni con fatturato in progresso di oltre il 20% rispetto al +13,5% del consensus degli analisti.