Piazza Affari, tutti giù: lusso, utility e automotive. Sorridono solo il Bnco Bpm e UBI Banca
Mercati azionari sotto pressioni oggi, tutti ostaggio del fuoco incrociato delle principali banche centrali a livello globale (Fed e Boe su tutte ma anche Bce) che hanno reso più chiara la loro intenzione di convergere (nel medio periodo) alla normalizzazione delle attuali politiche monetarie non convenzionali in atto.
In questo quando i mercati europei hanno pagato il dazio maggiore, con Piazza Affari allineata ai ribassi degli altri listini. L’indice FTSE Mib ha perso l’1,63% terminando la seduta a 20.704,65 punti.
Clima contrastato soprattutto per quanto riguarda il bancario, con l’agenzia di rating Fitch che ha gettato più di un dubbio sul recupero degli istituti tricolore. Secondo i calcoli di Fitch, oltre un terzo delle banche italiane ha un rapporto Npl/prestiti lordi più che doppio rispetto al target del 5,1% identificato dall’Autorità di vigilanza EBA.
Ecco che a portarsi avanti oggi sono stati solo due istituti: Banco Bpm, +3,45% a 2,94 euro, e UBI Banca, +2,38% a 3,87 euro, la banca fresca di aumento di capitale che ha praticamente registrato il sold out. Male gli altri titoli con UniCredit, -1,72% a 16,58 euro, a fare da capofila del settore.
Male il settore utility, sul quale UBS ha gettato un’ombra, abbassando il rating settoriale a Neutral dal precedente Overweight. Per gli analisti il comparto ha bisogno di una pausa dopo che “l’indice di riferimento ha sovraperformato il mercato di circa il 9% da febbraio e ora le valutazioni non sembrano più così interessanti”.
In questo quadro oggi a Piazza Affari è una seduta particolarmente sofferta dalle azioni del settore.
Fra i ribassi più marcati nel mercato italiano vi è infatti quello di Snam, -2,41% a 3,886 euro, Terna, -2,31% a 4,744 euro, Enel, -2% a 4,742 euro e Italgas, -2% a 4,368 euro. Rosso acceso anche per il lusso: Ferragamo, -3,2% a 23,41 euro, e Moncler, -3% a 20,29 euro.