Piazza Affari si sgonfia sul finale, nuovi massimi storici per Moncler
Nuova giornata positiva per Piazza Affari. Dopo l’exploit del 3,42% della vigilia (miglior seduta del 2018), l’indice Ftse Mib ha chiuso in progresso dello 0,15 per cento a quota 22.119 punti, ritracciando sul finale dopo essere arrivata a guadagnare oltre l’1% in scia alla forza di Wall Street. In attesa degli appuntamenti chiave con Fed e Bce, oggi il mercato ha digerito bene il dato sull’inflazione Usa (+2,8% a7a, massimi dal 2012) che alimenta le attese di un atteggiamento più aggressivo sui tassi da parte della Fed.
In Italia l’asta Bot tenuta dal Tesoro ha evidenziato, come da attese, uno forte aumento del rendimento medio attestatosi allo 0,55% rispetto a -0,361% della precedente asta di un mese fa. Il tasso di copertura (bid to cover) è stato di 1,95, in forte aumento rispetto all’1,38 precedente quando in offerta c’erano però 6,5 mld.
Sul Ftse Mib si segnala l’ennesimo sprint di Moncler (+0,85%) che ha toccato un nuovo massimo storico a 41,87 euro. Il titolo del colosso dei piumini da inizio anno segna un balzo di oltre il 58%. Il ceo Remo Ruffini ha rimarcato in un’intervista alla carta stampata che il gruppo sta andando bene ovunque con sviluppo “double digit” sui mercati principali. “Queste indicazioni lasciano pensare che, se pur in rallentamento rispetto al primo trimestre, come atteso, la crescita sia rimasta sostenuta”, argomenta Equita Sim che ha rating Buy sul titolo.
Tra le big si è mossa bene Eni (+0,24%). Il Cane a sei zampe è finito sotto la lente degli analisti di Banca Akros che hanno confermato la raccomandazione buy e hanno alzato il target price da 17 a 18,5 euro. Secondo gli esperti, “gli attuali prezzi dell’azione rappresentano un buon punto d’ingresso per puntare sulle alte quotazioni del petrolio e sul flusso costante di dividendi”.
Sempre nel settore oil vendite su Saipem (-1,91%) nonostante Citigroup abbia reiterato la raccomandazione buy con target price a quota 5,2 euro sul titolo. Secondo gli analisti della casa d’affari statunitense il positivo momentum degli ordini offre maggiore visibilità ai ricavi.
Tra i segni meno si segnala invece Prysmian (-1,73% a 24,31 euro). L’amministratore delegato, Valerio Battista, in un’intervista al Sole 24 Ore rimarca come ora il focus principale sarà sulla riduzione del debito. Con l’acquisizione di General Cable, il gruppo attivo nel settore dei cavi per l’industria dell’energia e delle telecomunicazioni parte da un fatturato di 11 miliardi e un Ebitda di 900 milioni. “Abbiamo stimato 150 mln di sinergie in tre anni. Il target sarà quello di arrivare sopra il miliardo di euro di ebitda nell’arco di 2-3 anni”, sottolinea Battista. La nuova guidance arriverà dopo l’approvazione della prima semestrale, presumibilmente a settembre.