Piazza Affari: seduta incolore per il Ftse Mib, acquisti su Telecom Italia
Piazza Affari chiude una seduta fiacca con il Ftse Mib che avanza di un timido 0,08% a 21.737,97 punti. Vicini alla parità anche gli altri listini europei, mentre a Wall Street i tre indici principali viaggiano in frazionale rialzo.
L’aggiornamento del giudizio di S&P sull’Italia arriverà in tarda serata. Ricordiamo in merito che a ottobre Standard & Poor’s aveva confermato il giudizio “BBB” ma rivisto l’outlook da stabile a negativo. La possibilità di una bocciatura e revisione al ribasso del rating italiano sembra essere una possibilità concreta, visto anche il deteriorarsi del contesto economico in senso generale, scenario però già scontato dall’obbligazionario italiano.
Ieri, nella giornata del bollettino della Bce, il vicegovernatore De Guindos ha sottolineato che la crescita si stabilizzerà ribadendo come l’Istituto sia pronto ad utilizzare tutti i suoi strumenti a disposizione, non escludendo di conseguenza un ritorno del QE.
A Piazza Affari il titolo Saipem guida i ribassi del Ftse Mib con un ribasso del 3,6% a 4,5 euro, accompagnato da Tenaris che cede il 3,2% a 12,5 euro. I petroliferi si prendono una pausa dopo i recenti rialzi incoraggiati dalla fiammata del prezzo del petrolio che pochi giorni fa è tornato sui massimi di 6 mesi.
Vendite anche su Stm con il titolo che perde il 2,2% a 16,2 euro. Il gruppo dei semiconduttori sconta il tonfo accusato nel after market di Wall Street da parte di Intel, che ha ceduto il 7% dopo il taglio delle stime sugli utili e sui ricavi del trimestre in corso e del resto del 2019. Nei tre mesi chiusi il 30 marzo scorso Intel ha registrato utili in calo dell’11% a 3,97 miliardi di dollari, mentre i ricavi sono rimasti poco stabili a 16,06 miliardi. Per l’intero esercizio Intel si aspetta utili per azione di 4,14 dollari e ricavi di 69 miliardi, rispetto a una guidance di tre mesi fa di 4,35 dollari di utili per azione e vendite per 71,5 miliardi.
In cima al Ftse Mib troviamo Amplifon (+2,4% a 17,1 euro) e Telecom Italia (+2,2% a 0,49 euro) con gli investitori che attendono il 6 maggio quando il cda potrebbe fare il punto sullo stato delle trattative con Open Fiber.