Piazza Affari scatta ancora, +1,22% sotto spinta banche e Telecom
Nuovo spunto rialzista per Piazza Affari che chiude in deciso rialzo la seduta di metà ottava. Molto bene il settore bancario e nuovo strappo al rialzo di Telecom Italia in scia ai riscontri arrivati dai conti 2017 e nuovo piano triennale. In chisura l’indice Ftse Mib ha guadagnato l’1,22% a quota 22.473 punti. Nella prima parte di giornata l’azionario europeo era stato frenato dalla notizia dell’addio di Gary Cohn, consigliere economico del presidente Trump, in disaccordo con la politica commerciale Usa (nuovi dazi su alluminio e acciaio). Cresce intanto l’attesa per il meeting Bce di domani anche se non dovrebbero emergere novità in termini di politica monetaria.
In spolvero il settore bancario: +1,91% Bper, +1,71% Banco BPM e +1,67% Unicredit. Nuova seduta positiva per Telecom Italia (+1,86% a 0,7866 euro) con accoglienza positiva del mercato ai conti 2017 e al nuovo piano 2018-2020. Annunciato anche lo scorporo della rete che secondo l’ad Amos Genish avverrà nel giro di pochi mesi. Il piano ideato da Genish s”embra focalizzarsi sull’innovazione e sulla qualità come fattore chiave per ottenere un’ulteriore crescita unita ad una maggiore efficienza che dovrebbe tradursi in una buona evoluzione del free cash flow”, argomentano gli esperti di Mediobanca Securities che ritengono un passaggio chiave la separazione della rete che permetterà di sbloccare valore, alleviare le tensioni con Roma e aggiungere ulteriori dettagli di interesse per l’equity story.
Alla fine ha chiuso in rialzo dell’1% FCA nonostante l’ad Sergio Marchionne, riferendosi agli investitori cinesi, ha affermato che “non ne abbiamo bisogno” , aggiungendo comunque anche che, se il gruppo cinese facesse acquisti di azioni Fca in borsa, questi “sarebbero graditi. Non ho nulla in contrario, ma non sono io la persona cui fare questa domanda, bisogna chiedere agli azionisti”. Indiscrezioni di stampa hanno riportato che i cinesi di Geely hanno presentato un’offerta per il gruppo Fca, ma alla fine non è stato raggiunto un accordo sul prezzo. Sul dossier Magneti Marelli, Marchionne ha escluso la vendita econ spin-off nel 2019 senza quotazione.