Piazza Affari ritrova vigore a fine ottava, ennesimo tracollo per Saipem
Rimbalzo a fine ottava per Piazza Affari che si risolleva dai minimi annui. Il Ftse Mib segna in chiusura +1,84% a 20.933,26 punti dopo il tonfo di ieri del 3,4% a seguito del materializzarsi della crisi politica in Italia. Ieri sera il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha presentato le dimissioni dopo che il M5S non ha votato in Senato la fiducia sul Decreto Aiuti. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, non ha accolto le dimissioni di Draghi e ha invitato il premier a riferire al Parlamento mercoledì prossimo. I mercati confidano che nei prossimi giorni lo strappo possa essere ricucito e Draghi resti alla guida del paese.
In generale i mercati oggi si sono mossi al rialzo grazie ai numeri trimestrali superiori alle attese di Citigroup e alle vendite al dettaglio negli Stati Uniti più forti del previsto. Ad aiutare è stato anche l’attenuarsi delle attese di un rialzo jumbo da 100 pb dei tassi da parte della Fed. Ieri infatti due falchi quali il governatore della Fed Christopher Waller e il presidente della Fed di St. Louis James Bullard hanno entrambi affermato di essere favorevoli ad un altro aumento di 75 punti base per questo mese.
Sul parterre di Piazza Affari in parziale ripresa le banche (+1,6% Intesa, +0,9 Unicredit) che ieri sono state quelle più colpite dalle vendite alla luce dell’escalation della crisi politica. Male invece TIM (-3,4%) che potrebbe essere tra le società più penalizzate dall’incertezza del quadro politico. Male oggi anche Moncler (-0,3% che paga i deboli riscontri dall’economia cinese e il nuovo aumento dei contagi in Asia.
29,9% a 0,82 euro). Al termine dell’aumento di capitale da 2 miliardi di euro sono risultate sottoscritte 1.389.600.910 azioni di nuova emissione, pari al 70,4% delle azioni di nuova emissione offerte. Le rimanenti 584.726.520 nuove azioni, pari a circa il 29,6% del totale, sono state coperte dal consorzio bancario di garanzia. Stamattina Unicredit ha riferito che BNP PARIBAS, Citigroup, Deutsche Bank, HSBC, UniCredit, ABN AMRO, Barclays e Stifel hanno sottoscritto un accordo finalizzato all’ordinato collocamento sul mercato di 396.425.617 azioni pari a circa il 67,8% del numero totale di Azioni non sottoscritte dagli investitori.