Piazza Affari rimbalza in avvio di ottava, giornata nera per Mps e Ubi
Rialza la testa Piazza Affari che chiude la prima seduta dell’ottava in buon rialzo. L’indice Ftse Mib ha terminato in progresso dello 0,77% a quota 22.336,78 punti. Piazza Affari era reduce dalle difficoltà di settimana scorsa, chiusa con un rosso di circa il 4,5%. La giornata non ha visto spunti di rilievo con il mercato in attesa dei dati dei prossimi giorni sulla crescita dell’area euro e soprattutto sull’inflazione Usa. “Il dato sul tasso d’inflazione statunitense di gennaio potrebbe smorzare un po’ i timori di un’impennata dei prezzi nei prossimi mesi, portando un po’ di sollievo sia ai bond che alle azioni”. sottolinea Vincenzo Longo, market strategist di IG.
Oggi l’asta di Bot ha visto il Tesoro collocare titoli annuali per 6,5 miliardi di euro, con una domanda poco sotto i 10 miliardi di euro (9,676 mld). Il rendimento medio di assegnazione è stato -0,401%, vicino ai minimi storici toccati nell’asta del mese scorso (-0,42%).
Rialzi consistenti per Fca (+1,34%) e le utilities (+1,17% di Enel e +1,94% per Snam). Tra le banche riflettori di giornata puntati su Banco Bpm (+0,70%) al centro di alcune voci di mercato che vorrebbero l’istituto coinvolto in un merger con Mps (-5,03%). A margine dell’Assiom Forex, secondo quanto riportato da Il Messaggero, ci sarebbero stati alcuni incontri esplorativi e preliminari fra Mps e Banco Bpm per valutare un’ipotetica business combination. Dal canto suo Banco Bpm avrebbe preso tempo, rimandando eventuali coinvolgimenti in operazioni straordinarie al 2019, quando sarà completato il piano di derisking. Stando alle indiscrezioni del quotidiano romano, l´alternativa per l´istituto guidato da Mauro Morelli sarebbe una riedizione del piano 2016 che prevedeva l´aggregazione con Ubi Banca (-2,59%) e Unipol Banca.
Accodandosi a tali voci, gli analisti di Equita hanno rilanciato la possibilità di una fusione a due stadi fra Mps, Banco Bpm, Bper, Creval e la ligure Carige. Una mega operazione che, secondo i calcoli della sim milanese, potrebbe sbloccare fino a 754 milioni di euro di sinergie nette.
Mps ha chiuso in deciso calo dopo la diffusione dei numeri 2017 con un rosso di 3,5 miliardi di euro, in peggioramento dai 3,2 mld del 2016. Il quarto trimestre, in particolare, ha deluso in termini di perdita netta complici rettifiche su crediti.