Piazza Affari resiste (+0,6%) malgrado le banche
Giornata positiva per le borse europee, con focus sul deterioramento degli indici Pmi dell’eurozona. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina in progresso dello 0,6% a 33.494 punti, con Brunello Cucinelli (+3,8%), Diasorin (+3,2%), Recordati (+2,9%) e Stellantis (+2,8%) in luce mentre perdono terreno i bancari Unicredit (-1,9%), Bper (-1,5%), Banco Bpm (-1,3%) e Mps (-1%).
I Pmi hanno evidenziato una contrazione dell’attività a novembre, con un calo più rapido nel manifatturiero e un peggioramento anche nel settore dei servizi. Male soprattutto Germania e Francia, mentre sul fronte dei prezzi l’aumento dei salari continua a sostenere i costi dei servizi.
Segnali che nel complesso hanno ravvivato le scommesse dei mercati per un taglio da 50 punti base da parte della Bce a dicembre, frenando il comparto bancario.
Negli Usa, l’indice di fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan è cresciuto meno delle stime a 71,8 punti. Il Pmi manifatturiero è calato oltre le aspettative a 48 punti, mentre l’indicatore dei servizi è aumentato a 57, più delle stime.
In giornata sono intervenuti anche diversi esponenti della Bce, tra cui Lagarde che ha parlato della necessità di velocizzare la creazione di un mercato unico europeo.
Per quanto riguarda la prossima settimana, attenzione all’inflazione dell’area euro, il core Pce Usa e i verbali della Fed. Giovedì Wall Street rimarrà chiusa per festività.
Nel comparto obbligazionario, lo spread Btp-Bund staziona a 125 punti base, con il decennale italiano in calo al 3,50% e il benchmark tedesco in discesa al 2,25%, aspettando il giudizio di Moody’s sul rating dell’Italia.
Fra le materie prime il petrolio Brent viaggia poco sotto i 75 dollari al barile mentre l’oro si riporta a 2.700 dollari l’oncia, in scia alle tensioni geopolitiche in Ucraina.
Sul Forex, il cambio euro/dollaro scende sotto quota 1,04 mentre il dollaro/yen si attesta a 154,9 con lo yen sostenuto dai dati sull’inflazione, oltre il 2%, che fanno presagire aumenti dei tassi in vista. Fra le criptovalute il Bitcoin ha flirtato con i $100 mila ma viaggia sotto la soglia dei 99.000 dollari.