Piazza Affari positiva (+1%) con petroliferi e Tim, Enel a +0,5% dopo il piano
Chiusura in rialzo per il Ftse Mib, che termina gli scambi in progresso dello 0,96% a 24.590 punti. Performance mediamente in linea con quella degli altri listini europei e sostenuta anche dall’andamento positivo di Wall Street, come storicamente accade di frequente nella settimana del Thanksgiving Day.
Lo S&P500 avanza dello 0,7% e il Nasdaq dello 0,4%, grazie anche ad alcuni risultati corporate e ai segnali di apertura, da parte della Federal Reserve, ad un rallentamento del ciclo di strette sui tassi per contrastare l’inflazione.
In particolare, per Mary Daly (Fed di San Francisco) i funzionari devono considerare i ritardi con cui la politica monetaria si trasmette nell’economia, mentre Loretta Mester (Cleveland) ha dichiarato di essere disposta a ridurre il ritmo dei ritocchi al costo del denaro. Domani sera l’attenzione si concentrerà sui verbali relativi all’ultima riunione del Fomc, mentre giovedì sono attese le minute della Bce.
Nel frattempo, l’Ocse ha ribadito che le banche centrali devono continuare ad alzare i tassi, malgrado il significativo rallentamento dell’economia globale, poiché l’aumento dei prezzi sta danneggiando i redditi reali e il quadro rischia di aggravarsi senza un intervento della politica monetaria.
Tornando a Piazza Affari, chiude positiva Enel (+0,5%) dopo la presentazione del Piano 2023-25, che prevede investimenti per 37 miliardi di euro e un piano di dismissioni per 21 miliardi. Queste consentiranno di ridurre il debito del gruppo già a partire dall’anno prossimo. Il dividendo per azione sarà mantenuto a 0,43 euro nel triennio, in aumento rispetto a 0,40 euro del 2022.
Gli acquisti premiano soprattutto Tenaris (+6,6%) ed Eni (+4,5%), in scia al recupero del greggio. Ieri le quotazioni del petrolio erano state affossate dalle indiscrezioni su un possibile aumento della produzione da parte dell’Opec+. Ipotesi smentite dall’Arabia Saudita e dal Kuwait, che hanno consentito al Wti di tornare sopra gli 81 dollari al barile.
Tra le migliori anche Telecom Italia (+3,45%), mentre proseguono i lavori sul dossier della rete unica. Entro il 30 novembre dovrebbe arrivare l’offerta non vincolante di Cdp per NetCo, la società in cui confluiranno gli asset di rete di Tim, da integrare poi con l’infrastruttura di Open Fiber. La valutazione stimata per NetCo si aggira in un range tra i 16 e i 18 miliardi di euro, inclusi 12 miliardi di debito di Tim che confluirebbero nella nuova società.
Nessun impatto significativo sui mercati finanziari dalla nuova manovra di bilancio approvata dal governo Meloni. “Crediamo che le misure abbiano confermato le attese e siano state giudicate dagli investitori come soluzioni continuative rispetto a quelle promosse dal Governo precedente”, sottolineano gli esperti di IG Italia, aggiungendo che “i rendimenti del BTP a due anni, solitamente più sensibili alle politiche economiche governative, hanno mostrato un andamento molto simile rispetto a quello dei propri peer europei”.