Piazza Affari parte con il piede sbagliato, Ferragamo corre dopo i conti
Avvio di seduta in calo per Piazza Affari. L’indice Ftse Mib arretra dello 0,6% in area 23.600 punti, dopo aver chiuso ieri una seduta in deciso rialzo conquistando nuovi massimi annui. Sui mercati tiene ancora banco la questione commerciale Usa-Cina. Il presidente americano Donald Trump è tornato a puntare il dito contro la Cina, alimentando i timori di una nuova escalation della guerra commerciale e affievolendo le aspettative per un accordo preliminare. “Molti paesi ci impongono dazi straordinariamente alti o creano barriere commerciali impossibili”. Così Trump, in un discorso all’Economic Club di New York in cui ha chiamato in causa anche l’Unione europea. “Le barriere che ha innalzato sono terribili – ha detto, attaccando l’Europa di adottare pratiche commerciali scorrette – in diversi modi peggiori di quelle cinesi”.
La seduta odierna sarà movimentata anche da alcuni appuntamenti: l’audizione al Congresso Usa del presidente della Fed, Jerome Powell e, sul fronte emissioni, oggi è in programma l’asta del Tesoro di Btp fino a 7,25 miliardi di euro, dopo che ieri sono stati collocati tutti i complessivi 5,5 miliardi di euro di Bot a 12 mesi offerti, a fronte di un tasso che è salito rispetto all’asta precedente, pur rimanendo negativo. A livello societario sono previste nuove trimestrali a Piazza Affari, tra cui spiccano quelle di A2A, Salini Impregilo, Snam e Terna.
Per quanto riguarda l’azionario, Ferragamo (+2,6%) scatta in apertura posizionandosi al primo posto del Ftse Mib. Vendite in calo per Ferragamo nei primi 9 mesi del 2019, che prevede un rallentamento anche nell’ultima parte dell’anno. Inoltre, Standard Ethics ha confermato il rating di “E” su Ferragamo, ma ha rivisto al rialzo il suo outlook da “Stabile” a “Positivo”. La società fa parte dello SE Italian Index.
Debole Enel (-0,3%) dopo aver comunicato conti in crescita nei primi 9 mesi del 2019 e revisione al rialzo dei target sull’Ebitda 2019.
La peggior del listino principale è Prysmian (-4%) che ha confermato gli obiettivi per l’intero 2019, dopo che ha visto migliorare la propria redditività nei primi nove mesi dell’anno grazie soprattutto alla performance in Nord America e al del business delle infrastrutture per il settore energetico e delle telecomunicazioni.